Home Nazionale Schiavella (Fillea Cgil): estendere diritti, eliminare storture su rappresentanza

Schiavella (Fillea Cgil): estendere diritti, eliminare storture su rappresentanza

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Roma, 14 gen. (Labitalia) – "Nostro obiettivo è quello di riunificare il lavoro e di estendere i diritti, quindi dobbiamo ragionare sugli strumenti concreti per realizzare questo obiettivo, e dobbiamo farlo nel contesto dato oggi, un contesto nel quale crisi, modelli produttivi e sociali vincenti in questi anni hanno determinato un arretramento e non un avanzamento verso quegli obiettivi. E la questione non si risolve né accollandoci le responsabilità di questi arretramenti né assolvendoci". E' quanto ha affermato oggi Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, aprendo la tavola rotonda dal titolo 'Nuove frontiere per una contrattazione inclusiva', promossa dalla Fillea Nazionale all?interno del percorso di avvicinamento al 18imo congresso della categoria, in programma a Roma il 2 e 3 aprile. La tavola rotonda, in corso di svolgimento presso la Cgil Nazionale, verr conclusa dal segretario generale Susanna Camusso al termine di un confronto con i segretari generali della Funzione Pubblica Dettori, della Fiom Landini, della Filcams Martini, della Filctem Miceli. "Dobbiamo distinguere quanto è stato determinato da elementi per così dire oggettivi da quanto invece è stato generato da nostre scelte rivendicative, trovando il coraggio di andare anche oltre consolidati convincimenti", ha proseguito Schiavella, secondo il quale è necessario "un nuovo e più efficace rapporto fra contrattazione e legislazione sia sotto il profilo della rappresentanza, sia sotto quello del contrasto alla frammentazione produttiva e dei lavori, sia sotto quello del salario. Sulla rappresentanza, secondo Schiavella, occorre "non solo eliminare le storture introdotte dalla legislazione vigente (art.8), ma anche implementare l'accordo interconfederale del 31 maggio 2013". E a proposito dell'accordo del 10 gennaio dal leader degli edili Cgil arriva il giudizio positivo: "consente di dare finalmente -spiega Schiavella- esigibilità all'intesa sulla rappresentanza, coerente con agli obiettivi a ai contenuti degli accordi del 2011 e del 2013 e quindi anche sotto questo aspetto non condivido le accentuazioni polemiche nel nostro dibattito interno, tanto più se giocate in chiave congressuale". Secondo Schiavella "resta inalterato nell?iter lo spazio per l'azione contrattuale delle categorie. Per quanto ci riguarda dovremo saperla esercitare chiedendo però in più dei margini di interpretazione dell'intesa che siano adeguati allo specifico produttivo e contrattuale in particolare del settore edile" a partire dal tema dei "termini di certificazione, dove va evidenziato il ruolo che debbono esercitare le casse edili, così come va adeguato alla struttura produttiva del settore il peso ponderale da assegnare al ruolo elettivo delle Rsu oltre che adeguare l?intesa alla realtà della contrattazione territoriale". "Va inoltre affrontato il tema delle modalità con le quali nel lavoro frammentato e diffuso -spiega Schiavella- si rende effettivamente esigibile il voto dei lavoratori. Più della metà dei lavoratori del paese è impiegato in imprese di piccole dimensioni nelle quali le tradizionali forme di esercizio della democrazia e della rappresentanza sono sostanzialmente precluse. Nella nostra categoria questo è un problema reale, oggi reso ancor più urgente dagli effetti della crisi sulla stessa regolarità del lavoro". Se dal versante contrattuale il problema "è stato storicamente risolto anche grazie all'utilizzo della strumentazione bilaterale", prosegue Schiavella, "dovremo cominciare a immaginare di utilizzare pienamente le possibilità offerte dal nostro sistema bilaterale e delle sue banche dati anche per ciò che riguarda l'estensione e la pratica di strumenti di partecipazione (voto per posta, televoto) come premessa per un governo più partecipato degli stessi enti bilaterali" dentro i quali per la Fillea occorre "una più forte separazione fra le funzioni gestionali della bilateralità e le funzioni contrattuali che passi anche attraverso processi di maggiore coinvolgimento di tutti i lavoratori nella gestione degli enti". L?altro aspetto riguarda l'estensione dell'esperienza delle Rsu "che pone in primo luogo il tema della esigibilità del diritto sotto la soglia dei 15 dipendenti" tema su cui il sindacato deve sviluppare la sua "azione contrattuale per ampliare gli spazi di effettiva esigibilità dei diritti contrattuali e dell'esercizio della rappresentanza e delle agibilità sindacali". Ma la sola contrattazione non basta. Per Schiavella "qualsiasi intervento legislativo che non affronti tale tema con un'adeguata modifica nel senso della piena estensione dei diritti di rappresentanza sotto i 15 dipendenti sarebbe inadeguato. E' questo il dibattito che mi piacerebbe sentire su possibili modifiche alla legge 300/70 e non quello su modifiche ulteriori o ripristino art.18" ha affermato il numero uno degli edili Cgil "e questo non perché ritenga la soluzione attuale intoccabile ma perché non è questo il cuore del problema. In edilizia se ne ha la dimostrazione lampante; i teorici del superamento dell'art.18 come leva per la crescita gettino un'occhiata all'evoluzione dell'occupazione in questi 5 anni di crisi all'edilizia, un settore dove per dimensione di impresa l'art.18 si applica al 20% degli occupati e dove, per giunta si può licenziare per fine fase o fine cantiere" situazione che, però, per Schiavella, "non ha impedito di perdere il 40% degli occupati". E se occorre contrastare "la frammentazione produttiva e dei lavori e il conseguente dumping contrattuale, appare evidente quanto sia fondamentale agganciare adeguate soluzioni contrattuali con un supporto legislativo alle soluzioni che i Ccnl individuano per contrastare l'irregolarità. In questo senso è emblematica la vicenda del Durc per congruità che abbiamo definito nell'ultimo Ccnl edilizia e che fatichiamo ad affermare non solo per la resistenza delle imprese ma anche per un'azione legislativa che va nella direzione opposta? per questo obiettivo della Fillea è "agire per avere un sostegno legislativo alle soluzioni contrattuali di contrasto all'irregolarità, altrimenti ciò che scriviamo nei contratti resta un puro esercizio teorico". Un rapporto fra azione legislativa e azione contrattuale che per il settore delle costruzioni significa, secondo Schiavella, "raggiungere due obiettivi fondamentali: contrastare il lavoro illegale e quello irregolare, che si materializza con l'esplosione del falso lavoro autonomo; riunificare e semplificare le forme di lavoro" ma l'azione legislativa deve avere "una sua organicità e unicità nella azione di contrasto, efficacia nelle sanzioni, sostegno verso i comportamenti virtuosi e, soprattutto, deve ridurre le forme di lavoro".