Home Nazionale Sanità: esperti Besta a Governo, un brevetto per chirurghi come per piloti

Sanità: esperti Besta a Governo, un brevetto per chirurghi come per piloti

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Milano, 24 nov. (AdnKronos Salute) – Un ‘brevetto’ per i chirurghi, come per i piloti. La proposta di verificare periodicamente le capacità dei ‘camici verdi’, così come accade per chi guida gli aerei, è rivolta ai ministeri della Salute e dell’Istruzione, università e ricerca, e arriva dai medici dell’Istituto neurologico Besta di Milano.
La Fondazione Irccs di via Celoria ha inaugurato oggi il Besta NeuroSim Center: un centro con strumentazioni uniche in Europa, assicurano i vertici della struttura, per la simulazione neurochirurgica e la formazione di veri e propri ‘top gun del bisturi’. L’obiettivo è ridurre al minimo i rischi per il paziente, grazie alla ‘palestra’ della realtà virtuale. E da Francesco DiMeco, direttore del Dipartimento di neurochirurgia del Besta e a capo del nuovo centro, arriva un appello: “Chiediamo innanzitutto al mondo accademico – spiega l’esperto all’AdnKronos Salute – di realizzare un network che faccia propria l’esigenza di utilizzare test di simulazione degli interventi chirurgici, di aiutarci a verificarne e migliorarne la validità, di dare indicazioni precise in materia, di promuovere e sostenere le potenzialità della simulazione”.
Per DiMeco “è fondamentale che il neurochirurgo periodicamente dia prova che le sue capacità sono intatte: come accade per i piloti di aereo, quindi, andrebbe istituito una sorta di brevetto da rinnovarsi periodicamente. Inoltre, poiché dati sull’uso dei simulatori in chirurgia dimostrano che un’ora di questo tipo di pratica equivale a 100 ore in sala operatoria, stiamo preparando un progetto didattico per accreditare il Centro di simulazione per la formazione continua dei medici. Ma l’appello che lanciamo è proprio quello di istituire il ‘brevetto da chirurghi'”, una sorta di ‘patente’ da rinnovare, “che obblighi lo specialista attraverso test al simulatore a certificare periodicamente le proprie capacità operatorie”.
“Oggi c’è grande attenzione per argomenti come l’accesso a numero programmato alla Facoltà di medicina o la valutazione del livello dell’insegnamento universitario”, osserva Alberto Guglielmo, presidente del Besta. C’è quindi “una forte tensione ad assicurare una preparazione teorica d’eccellenza ai medici di domani, eppure non si affronta il tema di quanto ridotta sia l’attività pratica che svolgono i ragazzi. Il nostro Centro rappresenta una strada per aumentare il tempo speso in esercitazioni pratiche, assicurando agli studenti la possibilità di farlo con strumenti realistici”.
Il presidente della Fondazione Irccs milanese sottolinea che “negli Stati Uniti, da sempre all’avanguardia per nuove tecnologie e modalità di insegnamento avanzate, le università che, ricordo, dispongono solo di alcuni di questi simulatori, stanno varando esami basati su interventi simulati. Inoltre, il fatto di poter raccogliere in un unico centro tutte queste tecnologie d’avanguardia rende il nostro Istituto un punto di riferimento internazionale ed europeo”.
Il Besta propone un piano di formazione e allenamento che cominci per prima cosa da “uno screening degli studenti – dice DiMeco – Grazie a questi simulatori, infatti, è possibile verificare fin dall’inizio se un aspirante chirurgo è portato o meno all’attività operatoria. In secondo luogo, sempre grazie ai simulatori è possibile fornire un training agli specializzandi, che prima di intervenire sul paziente potrebbero testare l’intervento 10, 20, 100, 1.000 volte fino alla perfezione. Terzo, si potrebbe pensare alla possibilità di una ‘prova generale’ ai simulatori prima dell’intervento, esattamente come farebbe un’orchestra, un cantante, una compagnia teatrale”. E per mettere a frutto le potenzialità della simulazione, “si potrebbe istituire un consorzio dedicato allo studio, allo sviluppo e alla costruzione di strumenti sempre migliori, in grado di attrarre in modo competitivo fondi europei nel nostro Paese”.