Home Nazionale Sanità: Cgil medici su riforma Pa, manca staffetta generazionale

Sanità: Cgil medici su riforma Pa, manca staffetta generazionale

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Roma, 30 lug. (AdnKronos Salute) – “Deve esserci una differenza genetica, o di altra natura, tale da giustificare età di pensionamento differenti per dirigenti medici e dirigenti di struttura complessa, altrimenti detti primari. Perché questi ultimi possono essere mandati in pensione d’ufficio solo dopo i 68 anni, mentre gli altri dirigenti medici dopo i 65 e il resto del personale sanitario dopo i 62?”. Con queste parole Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil medici, commenta l’approvazione in Commissione Affari costituzionali di un emendamento al decreto sulla riforma della Pubblica amministrazione, oggi al voto della Camera dei deputati.
“Da una nostra analisi dei dati del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato – sottolinea Cozza – risultano almeno 1.000 i primari che in seguito a questo emendamento potranno rimanere al lavoro fino ai 68 anni. Questo vuol dire che ad altri 1.000 medici verrà negato un percorso di crescita professionale. Se poi si proietta in questo scenario la media anagrafica dei medici pubblici italiani, già oltre i 53 anni, il risultato è agli antipodi di quello promesso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia”.
Secondo Cozza, “si produrrà un paradossale invecchiamento del personale medico, senza per altro prevedere che eventuali risorse liberate con i pensionamenti d’ufficio siano utilizzate per assunzioni di giovani medici. Immaginiamo – conclude – che la staffetta generazionale sbandierata dalla ministra Madia a questo punto sia stata rimandata, se non definitivamente messa nel cassetto”.