Gerusalemme – La Spianata delle Moschee è stata riaperta questa mattina ai fedeli, con alcune restrizioni, ma la tensione a Gerusalemme rimane altissima con la polizia israeliana in stato di massima allerta. Il partito Fatah del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha intanto proclamato per oggi una “Giornata della rabbia” per protestare contro le limitazioni imposte dagli israeliani e l’uccisione a Gerusalemme est dell’attivista palestinese Mutaz Hijazi.
Hijazi, sepolto ieri sera con una ingente presenza della polizia, è sospettato dell’agguato in cui è stato ferito gravemente l’attivista israeliano di estrema destra Yehuda Glick. La polizia israeliana afferma che Hijazi è stato ucciso in uno scontro a fuoco mentre la polizia tentava di arrestarlo, ma i palestinesi sostengono che è stato ucciso a sangue freddo.
Oltre mille poliziotti aggiuntivi sono stati oggi dispiegati a Gerusalemme per evitare disordini nel giorno della preghiera musulmana. Ieri la tensione era salita alle stelle quando Israele aveva deciso la totale chiusura della Spianata, una misura mai presa in precedenza dallo Stato ebraico. In serata, dopo che era giunto un appello alla riapertura anche da Washington, si è deciso di limitare l’accesso alle donne e agli uomini sopra i cinquant’anni.