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Replica della pro spino a proposito delle patenti ritirate

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Avrebbe meritato in pieno di farsi ricordare come un’altra edizione perfettamente organizzata e per l’ennesimo risultato agonistico del campione Simone Faggioli; invece, della 42esima edizione della Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino è balzata agli onori della cronaca una notizia che necessiterebbe quantomeno di opportuna verifica. Stiamo parlando delle 7 patenti che sarebbero ritirate nella notte fra venerdì e sabato a piloti e tecnici impegnati nella cronoscalata. La Pro Spino Team, che organizza la competizione, esterna ancora da un lato la propria gratitudine al Corpo Forestale dello Stato per l’opera che sta svolgendo e apprezza la campagna “Defend life” tendente ad aumentare il livello di sicurezza sulle strade, ma dall’altra parte tiene a precisare che – pur senza contestare l’adozione “numerica” dei 7 drastici provvedimenti – non ha ricevuto alcuna comunicazione in proposito, relativa a iscritti alla gara. O meglio, una l’ha ricevuta, ma non riguardava un pilota, per cui si sarà probabilmente trattato del componente di uno staff meccanico o di persone al seguito. Nessuna segnalazione – e tiene a ripeterlo, nessuna! – è pervenuta sul conto dei piloti. Quanto è stato perciò inviato agli organi di stampa – si sottolinea ancora – non ha fatto altro che gettare ingiustamente fango sull’immagine e sul prestigio di una gara fra le più belle in assoluto nel panorama della velocità in montagna. “A meno che – dicono quelli della Pro Spino – non ci facciano vedere la lista degli “stangati”, ma a noi non risulta nulla, nemmeno sulle specifiche circostanze che sono state riportate; anzi, gli stessi cittadini di Pieve hanno voluto rimarcare sull’ulteriore senso di disciplina che ha regnato ne tre giorni, capaci di creare movimento senza condizionare la tranquillità del paese. Preme inoltre sottolineare – afferma sempre la Pro Spino – che la cronoscalata non è una gara clandestina ma una manifestazione sportiva riconosciuta, con tanto di autorizzazione da parte di tutti gli enti preposti e non certo un tipo di evento “degno” di monitoraggio preventivo da parte dei Nos. Non risulta inoltre, in alcun forum dedicato alla velocità in salita, che vi sia stato alcun incitamento ad aggirare le regole e le forze dell’ordine, anche perché non si capisce per quale motivo debba prevalere, da parte degli appassionati veri, la volontà di abbinare gesti scorretti con una gara ufficiale valevole per il campionato italiano”. Altri due particolari vengono infine messi in evidenza: il comportamento da professionisti tenuto dai piloti, i primi a volere gli accurati controlli sul percorso, perché un atteggiamento non rispettoso delle regole può scaricare le conseguenze su chiunque. Quando il tracciato non è chiuso come in occasione di prove ufficiali e gara, al pilota è consentito visionare e studiare il percorso, purchè lo faccia nella ferrea osservanza delle norme del codice della strada. In altre parole, il pilota deve essere un normalissimo automobilista. In secondo luogo, la Pro Spino ricorda che nel 2012 ha ricevuto dal presidente della Fia, Jean Todt, il riconoscimento di gara modello a livello di sicurezza e di zone riservate al pubblico, per cui l’unico “monitoraggio” eseguito è quello tendente a preservare il più possibile l’incolumità di piloti e pubblico. In conclusione, la Pro Spino rinnova tutta la propria stima incondizionata verso il Corpo Forestale dello Stato.