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Rai: giornalisti Tg2, inaccettabile piano di riforma informazione

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Roma, 22 set. (Adnkronos) – “Il piano di riforma dell’informazione Rai presentato dal Direttore Generale, Luigi Gubitosi, è inaccettabile perché mira a ridimensionare il Servizio Pubblico. Non serve ad avvicinare la Rai ai cittadini e ad allontanarla dalla politica: è una riforma parziale, sbagliata, nata vecchia: non tiene conto dei nuovi media e ignora contenuti, prodotto e missione editoriale”. E’ quanto si legge nel documento dell’assemblea dei giornalisti del Tg2 approvato all’unanimità.
“Bisogna arrivare a pagina 53 delle 97 del ‘Piano Gubitosi’ per leggere – continua il documento- qualche riga sulle missioni editoriali dell’informazione Rai: poche parole per offrire un quadro di identità sbiadite, scolorite e sempre più omologate dei Telegiornali Rai. L’esatto contrario di quello che chiedono i giornalisti del Tg2. Il Tg2 vuole una riforma vera, seria, complessiva che arricchisca l’offerta editoriale e non la impoverisca, puntando alla diversificazione dei contenuti. Una riforma che miri al miglior utilizzo di tutti i giornalisti e dei lavoratori della Rai, per moltiplicare prodotti diversi da offrire a Telegiornali realmente diversi”.
“Negli ultimi anni – si legge ancora- il Tg2 si è specializzato nell’approfondimento delle notizie, scelta premiata dai telespettatori, tanto che le edizioni principali aumentano sempre – anche raddoppiando – gli ascolti dei programmi precedenti. Ma si vince tutti insieme e non difendendo ognuno il proprio ‘orticello'”.
“In questo -si legge nel documento- sta la sfida per tutti noi, Redazioni, Direttori, Azienda: aprire finalmente il tavolo di confronto chiesto da tempo dal Sindacato per discutere l’intera offerta informativa della Rai. Una riforma che deve essere necessariamente preceduta da un cambiamento del sistema di nomine del governo aziendale. Non accetteremo di mortificare la nostra professionalità e la nostra autonomia. Ci opporremo insieme con l’Usigrai – il Sindacato Unitario dei Giornalisti Rai – con ogni mezzo consentito dal Contratto. Perché questa è una battaglia di tutti i giornalisti del Servizio Pubblico. Riformare la Rai non significa tagliare l’informazione e i posti di lavoro.
“La politica, come tutti i poteri – conclude il documento- deve accettare l’idea che in una democrazia l’informazione pubblica nasce per controllare la politica e non per essere da essa controllata. Se questa è la sfida, i giornalisti del Tg2 sono pronti”.