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Protestano ispettori del lavoro, su di noi gogna mediatica

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Roma, 6 mag. (Labitalia) – Per la prima volta in circa un secolo di storia, gli ispettori del lavoro hanno deciso di indire una manifestazione nazionale, prevista per giovedì davanti agli uffici centrali del ministero del Lavoro a Roma, allo scopo di rivendicare la tutela delle funzioni ispettive e per opporsi a campagne denigratorie contro la categoria, “una vera gogna mediatica”, dicono.
A suscitare la reazione degli ispettori sono stati i fatti accaduti dopo il tragico suicidio del titolare del panificio-pizzetteria di Casalnuovo di Napoli, oggetto di controlli ispettivi da parte del competente ufficio territoriale del ministero del Lavoro, verso cui si è poi rivolta la protesta popolare. Al funerale dell’imprenditore infatti erano stati portati cartelli che chiamavano ‘Assassino’ l’ispettore che aveva comminato una multa di 2.000 euro al panettiere. Ma ci sono stati anche numerosi altri episodi di violenza subìti recentemente dagli ispettori del lavoro presso i luoghi di lavoro ispezionati (a Bari, Brescia, Milano, Siena, per citare soltanto gli ultimi in ordine di tempo).
La protesta degli ispettori è partita da un’autoconvocazione di un gruppo di funzionali locali (da Ascoli Piceno a Brescia, Catanzaro, Foggia, Napoli, Parma, Pordenone, Rovigo, Torino) che chiedono anche un incontro al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Sul fronte sindacale per ora l’Ugl si è unita alla protesta, mentre gli altri sindacati confederali sono al lavoro per organizzare un’iniziativa unitaria nazionale.
“Gli ispettori del lavoro -dice a Labitalia un ispettore che vuole rimanere anonimo- sono ormai sottoposti a una vera e propria gogna mediatica: ci dipingono come istigatori al suicidio e aguzzini, e invece noi andiamo sui luoghi di lavoro a verificare se i datori di lavoro applicano le regole e le tutele per il lavoratore. Noi facciamo rispettare la legalità”.
Ma le condizioni di lavoro sono dure. “Un ispettore del lavoro guadagna in media 1.400-1.500 euro, lavora anticipando le spese di benzina e di autostrada, spesso usa i mezzi propri. Lavora anche di notte. E non sono rari gli episodi di aggressione”, aggiunge l’ispettore che conclude: “Quello che ci aspettiamo soprattutto è una difesa da parte del ministro del Lavoro, che è il nostro datore, e che finora, a parte avere mandato una letterina interna, non ha mai preso pubblicamente le parti del suo corpo ispettivo”.
Gli ispettori che protestano giovedì chiedono libera percorrenza sui mezzi pubblici, sulle autostrade e sulle tangenziali per esigenze di servizio, indennità di polizia giudiziaria, finora mai riconosciuta agli ispettori del lavoro, nonostante la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria; polizza assicurativa per i danni derivanti dallo svolgimento dell’attività ispettiva, allo stato attuale attivata a proprie spese (300 euro l’anno) dall’ispettore del lavoro, ma non obbligatoria.