Home Nazionale Privatizzazioni: Padoan, Poste, Enav e Fs le tre opzioni per 2015

Privatizzazioni: Padoan, Poste, Enav e Fs le tre opzioni per 2015

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Roma, 17 dic. (AdnKronos) – “Per il 2015 abbiamo tre opzioni: Poste, Enav e probabilmente Fs”. E’ l’indicazione che giunge dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sul fronte delle privatizzazioni in cantiere per il prossimo anno, archiaviate quelle effettuate quest’anno di RayWay e Fincantieri. “Il mercato non ci è stato favorevole. Tuttavia abbiamo quotato Fincantieri e Rai Way, ques’ ultima in particolare ci ha dato grande soddisfazione”, sottolinea Padoan in una intervista a ‘Il Messaggero’.
Quanto al collocamento di Eni o Enel, “per il momento – dice Padoan – abbiamo in programma soltanto una quota di Enel, naturalmente il timing verrà deciso in considerazione del trend di Borsa. Come sempre, l’obiettivo è valorizzare al meglio, non svendere. E c’ è un altro obiettivo, altrettanto importante: le privatizzazioni migliorano l’ efficienza delle aziende e dei mercati nei quali operano”. Per Poste, Enav e Ferrovie, la percentuale di capitale che verrà quotata non è stata ancora decisa “ma presumibilmente si tratterà del 40% di Poste, del 49% di Enav e di una partecipazione non lontana dal 40% di Fs”, spiega Padoan confermando l’obiettivo di 10 miliardi, previsto dal Def. “E’ l’ obiettivo, naturalmente – sottolinea Padona – dovremo fare i conti con il mercato. Ma siamo fiduciosi”.
Sul fronte della valorizzazione del patrimonio immobiliare, il ministro dell’Economia tiene a sgombrare il campo da un luogo comune: “di fronte a un mercato che tra il 2011 e il 2014 ha registrato transazioni destinate all’ investimento per 8,5 miliardi, a un patrimonio totale dei fondi immobiliari per 40 miliardi, a un valore complessivo delle Sic quotate per 3,5 miliardi, pensare di immettere sul mercato immobili per centinaia di miliardi fa sorridere. Sarebbe già un gran risultato riuscire a racimolare un paio di miliardi l’ anno”. Valorizzazione, spiega, “vuol dire mettere a reddito i cespiti più appetibili, collaborare con i Comuni per cambiare la destinazione d’ uso degli immobili del demanio militare che spesso sono allocati in zone particolarmente pregiate delle città ma di fatto sono inutilizzabili. Su questo fronte ci stiamo muovendo concretamente: quanto prima partirà la revisione del Testo unico che disciplina questa materia per semplificarla. Inoltre, introdurremo incentivi per i Comuni più solerti oltre a mobilitare la Cassa depositi e prestiti, che sta già lavorando sul tema, e il fondo dei fondi della società Invimit”.