Home Nazionale Pompei: appello di 60mila cittadini, Nistri venga audito in Parlamento

Pompei: appello di 60mila cittadini, Nistri venga audito in Parlamento

0

(AdnKronos) – Circa 60mila cittadini si sono mobilitati in una settimana per riportare l’attenzione su Pompei, chiedendo che il generale dei Carabinieri Giovanni Nistri, direttore generale del Progetto Grande Pompei, venga audito in Parlamento. “Pompei si sta sbriciolando giorno dopo giorno, eppure il suo peggior nemico non è il tempo: è il silenzio”, si legge nell’appello di Riparte il futuro, la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione, lanciato online la scorsa settimana e firmato da circa 60mila cittadini. “Lo stesso silenzio -prosegue l’appello- che ha accolto finora la relazione trasmessa al Parlamento dal direttore generale del Progetto Grande Pompei, il generale dei Carabinieri Giovanni Nistri”. Un lavoro da cui emergono inefficienze, rischi di malaffare e corruzione, “ma anche tutte le risposte giuste per reagire e salvare davvero Pompei. Puntando sulla trasparenza, la qualità e la legalità”, affermano i sottoscrittori.
La relazione del direttore generale del Grande Progetto Pompei “non può cadere nel silenzio”, tuonano i promotori della campagna. “Per questo chiediamo che le commissioni Cultura della Camera e del Senato convochino immediatamente in audizione, con la massima pubblicità possibile, il generale Nistri affinché possa esporre una relazione fondamentale per delineare la road map verso il salvataggio di Pompei. Road map sulla quale naturalmente vigileremo”, si legge nell’appello.
“Pompei ha bisogno della voce di tutti per uscire da questa gabbia di silenzio intorno alla relazione del generale Giovanni Nistri -dice Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera- che fotografa bene quello che c’è da fare per salvarla dalla rovina e impiegare le risorse che sono arrivate per restituire Pompei al suo splendore”. La relazione di Nistri, nominato nel dicembre 2013 dall’allora ministro della Cultura Massimo Bray per gestire in maniera nuova l’emergenza Pompei, denuncia gli intrecci societari e i rischi d’infiltrazione della criminalità organizzata, ma si propone anche la piena trasparenza e la piena accessibilità dei cittadini a tutti i dati e le informazioni disponibili, attivando così un vero e proprio monitoraggio civico sui lavori.