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Opera Roma: Bruno Vespa, quando ero vice presidente esercizi in pareggio

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Roma, 10 ott. (AdnKronos) – “Finora mi sono astenuto rigorosamente dal commentare le vicende dell’Opera di Roma per un doveroso fairplay. Ma non posso accettare che il segretario della Uil Lazio, forse per un difetto di informazione, mi chiami in causa per il dissesto del teatro di cui sono stato vice presidente dal 2010 all’autunno dell’anno scorso”. Lo afferma, in una nota, Bruno Vespa.
“Mi permetto di ricordare che la passata gestione, pur non ripianando i debiti di quelle precedenti, ha chiuso per la prima volta in pareggio i bilanci (certificati) del 2010, 2011 e 2012. Fino al settembre del 2013 -prosegue Vespa- quando presentammo l’ultima stagione, il soprintendente e il direttore generale assicurarono al consiglio d’amministrazione e al collegio dei revisori che anche il quarto anno sarebbe stato chiuso in pareggio”.
Questo, conclude Vespa, “tacendoci che nel corso dell’anno erano già state accumulate perdite comunque inferiori a quelle finali, dovute a un drastico taglio dei contributi locali e degli sponsor romani che, ieri come oggi, dovrebbero semplicemente vergognarsi. E questa omissione, come ho detto all’ex sovrintendente, è molto grave. Perciò, a ciascuno il suo. Degli illustri voltagabbana dell’Opera di Roma mi occuperò nel mio prossimo libro”.