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Naso e palato fine per il degustatore di birra

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Roma, 4 ago. (Labitalia) –
Una passione o un piacere che può diventare un mestiere, anzi tanti mestieri. L’amore per la birra, bevanda spumeggiante che si apprezza soprattutto d’estate (ma non solo) può trasformarsi infatti in una qualifica: quella di degustatore. “Il degustatore di birra -spiega a Labitalia Paolo Polli, presidente dell’Associazione Degustatori Birra- cerca di capire pregi e difetti dei prodotti artigianali e con queste competenze può diventare un gestore qualificato di locali di degustazione, di pub, o diventare agente di produttori artigianali o diventare lui stesso un birraio artigianale”. Il momento è favorevole, spiega Polli: “In Italia ci sono 720 fabbriche di birra artigianale e il prodotto italiano è apprezzatissimo: l’Italia è tra i primi 3-4 Paesi al mondo per migliore qualità della birra artigianale, insieme a Belgio, Stati Uniti, Inghilterra e Germania”.
L’Associazione Degustatori di Birra (degustatoribirra.it) organizza corsi in tutta Italia (anche per la birra senza glutine) con un esame finale che comprende una degustazione alla cieca. Ad esame avvenuto, in base al punteggio raggiunto, si viene valutati quali degustatori amatoriali o professionisti. “Il degustatore ideale -spiega Polli- è un non fumatore, beve poco, in modica quantità e in maniera molto varia, e allena palato e naso a riconoscere sapori e profumi”. Perché, come nel vino, anche nella birra si possono cogliere note dominanti o mix intriganti: tra quelli più gradevoli (e ‘ammessi’) ci sono i profumi agrumati, floreali o caramellati.
Disco rosso, invece, spiega ancora Polli, “per difetti come il sentore di diacetile o Dms (il profumo come di una scatola di mais appena aperta), all’odore di zolfo, al profumo di mela verde per le birre giovani (acetaldeide), così come al cosiddetto odore di ‘cartone bagnato'”.
Occorre ricordarsi poi che, al contrario di molti vini, “nella birra non deve mai esserci il perlage, le bollicine per intendersi, ma deve esserci tanta schiuma”, aggiunge l’esperto. “Il colore poi racconta lo ‘stile’ della birra: una Pils deve essere necessariamente gialla, mai nera. Sempre tenendo presente che le birra artigianali non sono mai limpidissime, perché non sono pastorizzate e non sono filtrate”. Gli ingredienti giusti per un’ottima birra artigianale sono infatti “materie prime di alta qualità, procedimento (non pastorizzazione e non filtrazione) e soprattutto -conclude Polli- la creatività di un bravo birraio”.