Roma, 15 gen. (Labitalia) – "La Fondazione Mps ha dato molto alla banca e al territorio per tanti anni. Nell'ultimo decennio ha usufruito di fatto di tre deroghe: una rispetto alla propria presenza nel capitale del Mps, cioè ha mantenuto il controllo della Banca nonostante la legge avesse dato indicazioni diverse, l'altra rispetto alla concentrazione del proprio patrimonio nel Mps , iperconcentrando la presenza di azioni Mps nel proprio patrimonio e la terza ottenendo il permesso di indebitarsi per fare azione di sostegno al Mps". Lo dice a Labitalia Giulio Romani, segretario generale della Fiba Cisl, a proposito delle vicende dell'istituto senese."Oggi in presenza di un aumento di capitale a cui non potrebbe partecipare perché non ha le risorse per farlo, la Fondazione -spiega Romani- vedrebbe annullato il suo patrimonio e ha la necessità di vendere le azioni prima che si realizzi l'aumento di capitale. E' interesse della Fondazione, lo capiamo. Ma noi sosteniamo che la Fondazione in questi anni non solo ha avuto queste tre deroghe di certo non indispensabili (nel resto del sistema non ha funzionato così) ma ha avuto anche gravi responsabilità nella gestione di una Banca che poi si è ritrovata coi conti del Mps". "Per questo oggi preoccuparsi del patrimonio della Fondazione -osserva Romani- è legittimo per chi rappresenta la Fondazione stessa, ma noi che rappresentiamo i lavoratori, che ci hanno messo il loro Tfr, gli stipendi, ci hanno messo le esternalizzazioni, diciamo: di loro chi si preoccupa?".