Roma, 10 giu. (Adnkronos) – Non sono indagato, nè sono l’anello di congiunzione tra l’inchiesta sugli appalti per la costruzione del Mose e Silvio Berlusconi. Lo sostiene in una precisazione, l’avvocato e senatore di Fi, Niccolò Ghedini, che si dice pronto a dimettersi dal mandato parlamentare qualora venisse provato un suo coinvolgimento nella vicenda.
“Sul quotidiano ‘la Repubblica’ -scrive Ghedini- sono riportate notizie, addirittura virgolettate, del tutto inventate e che mi riguarderebbero. Nei suoi verbali il dott. Baita, mai ha prospettato che direttamente o indirettamente mi sia stato fatto pervenire del denaro. E così tutti gli altri dichiaranti ivi compresi la signora Minutillo, l’ing. Mazzacurati e il signor Colombelli. Tant’è che non solo non vi è alcuna indagine nei miei confronti ma non è stata ritenuta alcuna incompatibilità con la difesa dell’On. Galan nello stesso procedimento. È evidente che per la portata gravemente diffamatoria dell’articolo si procederà nelle sedi competenti”.
“Parimenti diffamatoria -prosegue il legale e senatore Fi- è la prospettazione contenuta in un articolo de ‘Il Fatto Quotidiano’ ove pur dando correttamente conto che non vi è alcuna indagine nei miei confronti, si afferma che Colombelli sarebbe stato il mio ‘uomo nero’ e che vi fosse anche un collegamento con il presidente Berlusconi. Ovviamente così non è”. (segue)