Home Nazionale Mafia: Sabina Guzzanti, solidarietà a boss è provocazione, Paese ipocrita

Mafia: Sabina Guzzanti, solidarietà a boss è provocazione, Paese ipocrita

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Roma, 10 ott. (Adnkronos) – “Io ho detto una cosa molto precisa, che Riina e Bagarella hanno il diritto di assistere al loro processo perché è la legge che lo dice, ma è ovvio che la parola solidarietà accanto ai loro nomi è una provocazione”. Così, intervistata da Il Fatto Quotidiano, Sabina Guzzanti si difende dalle critiche che le sono state rivolte per quella “solidarietà” espressa ai due boss mafiosi, imputati al processo Stato-mafia e non ammessi dai giudici all’udienza quirinalizia del prossimo 28 ottobre.
“Le reazioni dimostrano il conformismo e l’ipocrisia di tanti italiani perché di fronte a una provocazione di questo tipo -aggiunge Guzzanti- tutti sentono di potersi indignare. Ma nessuno si indigna di fronte alle prove che una bella fetta delle nostre istituzioni sta dalla parte della criminalità e lavora contro la nostra democrazia. Matteo Orfini si è indignato ma non è andato a vedere il mio film che dimostra che stanno facendo le riforme con Silvio Berlusconi, in mano ai mafiosi. Lo sappiamo bene che i mafiosi sono cattivi ma i traditori delle istituzioni sono altrettanto cattivi”.
I familiari delle vittime di mafia “sono consapevoli che le stragi sono state compiute con la complicità delle istituzioni”, conclude l’attrice che, alla domanda se sia o meno pentita di aver usato il termine solidarietà, risponde: “sono pentita perché ogni tanto mi dimentico di essere in un Paese di ipocriti e collusi mentre scrivo come se fossi in un Paese libero. Devo ricordarmelo più spesso”.