– (Adnkronos)- Sollecitato sui voti di Forza Italia, Poletti risponde che “ogni partito ha la facoltà di scegliere come comportarsi. Il governo si confronta con la sua maggioranza”.
“I voti in più che dovessero arrivare fanno piacere se servono a fare cose buone” rimarca il ministro. “Gli insulti non servono mai e sono d’accordo che serva un confronto” afferma ancora Poletti riferendosi alla Cgil che ha chiesto di confrontarsi e di smettere gli insulti.

“Mi pare però -prosegue- che la discussione in corso sia un po’ sopra le righe: non credo che si possa paragonare Renzi a Margaret Thatcher”. E sulla possibile responsabilità dei sindacati riguardo la precarietà, il ministro rimarca che “forse tutta la classe dirigente italiana dovrebbe domandarsi perchè siamo finiti in questa situazione. Nessuno può pensare di non portare una parte della responsabilità”.
Quindi Poletti riprende il tema dell’articolo 18 e, sollecitato sulla reale possibilità che il suo superamento possa dare impulso all’occupazione, sottolinea: “Solo un impianto ideologico può far pensare che tutto dipenda dall’art.18. Sicuramente toglierebbe un alibi che non raramente viene sollevato dal mondo delle imprese”. “Ma -aggiunge- questo non vuol dire che produca automaticamente effetti sull’occupazione. Una situazione di maggiore certezza favorisce gli investimenti”.