Roma, 23 set. (Adnkronos) – ”E’ necessario modificare il testo della delega”, ma ”nel voto non può esserci libertà di coscienza”. Lo sottolinea Matteo Orfini, presidente del Pd, in un’intervista a Repubblica, dove se la prende con i sindacati che hanno ”fallito”. ”Il testo della delega -avverte- non è sufficiente. Occorre esplicitare il disboscamento delle 40 forme contrattuali per i precari, riducendole a due: una a tempo determinato e una indeterminato a tutele crescenti”.
E ancora, ”correzioni per evitare torsioni autoritarie nei posti di lavoro”, spiega Orfini, secondo il quale sull’articolo 18 ”la delega è ambigua, bisogna dettagliarla. Possiamo discutere sulla progressività per il raggiungimento delle piene tutele, ma il reintegro per i licenziamenti senza giusta causa deve essere mantenuto”. Quanto alla libertà di coscienza, ”questa è politica, non certo un tema di coscienza”, osserva l’esponente Dem.
”Abbiamo il dovere -dice- di trovare una sintesi dopo una discussione comune. Questo comporta che anche Renzi ascolti. La discussione e’ iniziata molto male, con scomuniche reciproche. Meglio abbassare i toni e cercare un accordo”. Sui sindacati, ”se milioni di precari non si sentono rappresentati, non è colpa mia o di Renzi: il sindacato dovrebbe rappresentare tutto il mondo del lavoro e non solo una parte, altrimenti è il fallimento della sua funzione storica”.