Home Nazionale Lavoro: Cgil, senza un ‘piano’ paese non riparte (2)

Lavoro: Cgil, senza un ‘piano’ paese non riparte (2)

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(AdnKronos) – Quanto alle comunicazioni Obbligatorie, annota, “sembrano in distonia con quelli diffusi oggi dall’Istat” mentre “significativo” rimane il dato dei licenziamenti, intorno alle 200 mila unità anche nel terzo trimestre del 2014, che conferma “che anche prima del Jobs Act la flessibilità in uscita era molto ampia e che non servono ulteriori incentivi per liberalizzare i licenziamenti ma, casomai, stimoli alla domanda per rilanciare l’occupazione”.
Per questo, aggiunge il segretario confederale Cgil, “non capiamo perché lo sconto Irap sul costo del lavoro non sia selettivo, ovvero riconosciuto alle imprese che investono in innovazione e in aumento dell’occupazione, e la decontribuzione per i nuovi contratti a tutele crescenti non sia vincolata al saldo netto dell’occupazione. Si sta facendo una manovra di sostegno all’impresa senza pretendere in cambio un investimento per occupazione e innovazione del sistema industriale. Il governo è asimmetrico nelle scelte: alle imprese dà risorse mentre al lavoro toglie diritti. La Cgil continuerà la propria mobilitazione perché si cresce solo se riparte il lavoro”, conclude Sorrentino.