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Lavoro al pc compatibile con stato gravidanza

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Roma, 28 apr. (Labitalia) – Il lavoro al pc è compatibile con lo stato di gravidanza. Non vi sono cioè rischi per il bambino. E’ quanto si legge nella pubblicazione ‘La sicurezza sul lavoro viaggia con le donne’, realizzata dall’Inail con le Ferrovie dello Stato italiane che affronta i principali rischi presenti negli ambiti di vita e di lavoro, i loro più significativi effetti e, specialmente, le problematiche specifiche per le lavoratrici.
“In passato vi erano state preoccupazioni – si legge – in relazione ad una possibile esposizione a radiazioni ionizzanti (quali i raggi X), ma numerosi studi hanno escluso la possibilità che vi sia un’emissione di tali radiazioni dai videoterminali, per cui non sussiste un rischio di danno al nascituro”.
Tuttavia in questo periodo particolare della donna ‘l’attività al videoterminale potrebbe comportare problemi di tipo posturale collegati ai cambiamenti cui va incontro il suo corpo (aumento del volume dell’utero gravidico e spostamento del baricentro verso avanti) che, insieme alla posizione fissa seduta mantenuta per lunghi periodi di tempo, possono portare alla comparsa di problemi muscoloscheletrici, tra cui principalmente la lombalgia (mal di schiena)”. Dunque nel periodo di gravidanza “è consigliabile effettuare pause più frequenti, durante le quali è bene sgranchire i muscoli possibilmente camminando, e ridurre il tempo di lavoro al videoterminale”.
Guardando al rischio in ottica di genere si segnala che nella donna in gravidanza “le cadute e l’esposizione a colpi, ad esempio forti urti improvvisi contro il corpo o sobbalzi, possono accrescere il rischio di un aborto spontaneo. Pertanto, situazioni lavorative che comportino l’esposizione a tali rischi, vanno valutate con attenzione; analoga vigilanza va riservata a lavorazioni che espongono a vibrazioni o movimenti”.
Inoltre, si sottolinea come la colonna vertebrale sia “la struttura che, con maggiore frequenza, risente dei danni delle vibrazioni. La zona lombare del rachide risulta la più frequentemente colpita, seguita dalla regione dorsale e da quella cervicale”.
E in particolare, “nelle donne in gravidanza tali disturbi sono più frequenti a causa delle modificazioni fisiologiche, tra cui l’incremento della lordosi lombare, che si verificano durante la gestazione. Dagli studi di letteratura si evidenzia che durante la gravidanza l’esposizione a vibrazioni può accrescere il rischio di parto prematuro o di nascita di neonato sotto peso”.