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Imprese: Cgia, 1 su 5 costretta a licenziare per ritardi pagamenti

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Roma, 24 mag. – (Adnkronos) Secondo un’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia su dati Intrum Justitia relativi a un’indagine effettuata nei primi tre mesi di quest’anno, un’impresa italiana su cinque (ovvero, il 20 per cento degli intervistati) è stata costretta a licenziare a causa degli effetti negativi dovuti ai ritardi nei pagamenti.
”Nonostante il dato sia inferiore a quello registrato nei principali paesi Ue – segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – è drammatico che in l’Italia, con un tasso di disoccupazione che ormai galoppa verso il 13 per cento, molte aziende siano costrette ad espellere una parte del personale perché non vengono pagate con regolarità”.
Purtroppo, continuiamo a essere i peggiori pagatori d’Europa. Se mediamente la nostra Pubblica amministrazione (Pa) paga le imprese a 165 giorni (+ 107 giorni rispetto la media europea), nei rapporti commerciali tra imprese ci vogliono 94 giorni affinché il committente saldi il proprio fornitore (+ 47 giorni rispetto la media Ue). Anche nei rapporti tra privati (cioè cittadini/famiglie) e imprese, la situazione rimane difficile: sono necessari mediamente 75 giorni per essere definitivamente pagati (41 in più della media Ue). In tutti e tre i casi appena descritti, nessun altro Paese d’Europa fa peggio di noi. (segue)