Roma, 16 giu. (Adnkronos) – Una comunicazione del governo al Parlamento con l’annuncio dello stop della missione: questa, in linea teorica, la procedura che sarebbe seguita se l’esecutivo decidesse di dare seguito alla ‘minaccia’ lanciata all’Europa via Twitter dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, deciso a proporre la conclusione di Mare Nostrum in caso di mancato intervento da parte della Ue.
Si tratta di un’eventualità considerata al momento non imminente, dal momento che non è all’ordine del giorno un ritiro delle unità navali della Marina militare che prendono parte all’operazione umanitaria. Il governo è però deciso a continuare la pressione sull’Europa allo scopo di ottenere un coinvolgimento più concreto in tutte le fasi di soccorso dei migranti e gestione del fenomeno. In questa fase, fanno notare fonti governative all’Adnkronos, si punta anche ad inserire l’operazione tra quelle comprese nel ‘decreto missioni’, un modo per ripartire le spese complessive di Mare Nostrum tra più enti e ministeri, evitando così che il peso dell’operazione continui a gravare solo sul ministero della Difesa.
L’operazione ‘Mare Nostrum’ è iniziata il 18 ottobre 2013, in seguito a due tragici naufragi nel Canale di Sicilia, per fronteggiare l’emergenza umanitaria dovuta all’eccezionale afflusso di migranti dalle coste dell’Africa settentrionale.