Home Nazionale Immigrati: Arci, su ius soli da Renzi solito bluff per avere consensi

Immigrati: Arci, su ius soli da Renzi solito bluff per avere consensi

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Roma, 20 ott. (Adnkronos) – L’annuncio fatto dal presidente Renzi sull’apertura allo ‘ius soli temperato’, è “un autentico bluff che, rispetto alla situazione attuale, abbasserebbe nel migliore dei casi solo di due anni l’età di accesso alla cittadinanza”, ed è stato fatto con il metodo di sempre: calcolato nei tempi e nei modi per avere il massimo impatto sui media e magari spostare l’attenzione dai problemi del giorno, con tempi di realizzazione rimandati a un futuro non meglio definito e con un uso improprio dei termini”. Lo dichiara Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale dell’Arci.
Il riconoscimento della cittadinanza viene infatti subordinato, prosegue Miraglia, “per i ragazzi stranieri nati e/o cresciuti in Italia, al completamento di un ciclo di studi: scuola dell’obbligo, da noi contemplata fino ai 16 anni, per chi è nato in Italia, oppure la scuola secondaria superiore per chi è arrivato adolescente, dando per scontato che chi arriva abbia completato il precedente ciclo di studi nel suo paese d’origine o che debba frequentare qui l’intero ciclo scolastico preuniversitario”.
In pratica, continua il vice presidente dell’Arci, “dopo tante chiacchiere, dalla nascita ai 16 anni, i figli di immigrati continuerebbero a essere considerati stranieri nel paese dove sono nati e cresciuti. Si continua poi a fare scientemente confusione sulle condizioni che dovrebbero, per temperare lo ius soli, riguardare i genitori, e quelle che invece riguardano i bambini e le bambine che continuerebbero ad essere considerati cittadini di serie B. Il tutto, mentre in Parlamento giace da anni una proposta di legge di iniziativa popolare e mentre la competente commissione della Camera sta lavorando a un testo unificato da portare in Aula. Non è più accettabile che, per acquisire consenso, si giochi sulla pelle delle persone, mentre nel paese rimangono divisioni, ingiustizie, discriminazioni e crescono le pulsioni razziste”, conclude.