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Il settetto di Alessandro Fabbri nel progetto dedicato a Strayhorn

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Sabato 15 febbraio a salire sul palco dell’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini, per il 23° Valdarno Jazz Winter Festival, sarà il batterista Alessandro Fabbri con il nuovo progetto ‘Stray-horns’, dedicato alla figura di Billy Strayhorn, figura emblematica ed enigmatica della storia del jazz. Arrangiatore, compositore e pianista statunitense, Strayhorn è noto soprattutto per la sua trentennale collaborazione col compositore e direttore d'orchestra Duke Ellington, per il quale scrisse e orchestrò molti dei brani che resero famosa la sua orchestra. Sua è la celebre ‘Take the A train’, o ‘Lush life’, spesso erroneamente attribuite allo stesso Ellington, che lo scelse giovanissimo come arrangiatore. Strayhorns evitò con cura di stare sotto i riflettori, sia per la sua indole timida e introversa, ma anche per la sua omosessualità, particolarità non ancora accettata nello star system di allora. Il lavoro di Alessandro Fabbri si pone di fronte all’opera di Strayhorn come una riscrittura creativa a tutto tondo, un'opera matura romantica e raffinata che, ispirata da una sincera dichiarazione d’amore per la poetica di Strayhorn, evidenzia una meditazione profonda sul colore, sulle combinazioni timbriche e contrappuntistiche. Oltre a Fabbri, completano la line up il settetto, quasi completamente di fiati, composto da Maurizio Giammarco al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso, Roberto Rossi al trombone, Alberto Serpente al corno, Fabrizio Gaudino alla tuba (concerto ore 21.30, ingresso 10 euro intero, 7 euro ridotto, under 26 / over 65 / soci Coop Centro Italia).

Dice Daniele Malvisi, direttore del festival insieme a Gianmarco Scaglia: ‘Il concerto che ci attende è un evento che con Fabbri abbiamo progettato con grande cura anche dal punto di vista tecnico, infatti Stray – horns si compone di 7 musicisti (tra i quali anche alcune eccellenze del jazz internazionale come Ares Tavolazzi, Maurizio Gianmarco e Roberto Rossi) e rappresenta una sfida stilistica unica nel suo genere. Si omaggia la figura di Billy Strayorn celebre alter ego di Duke Ellington, pianista e compositore di riferimento indiscusso per tutta la storia del jazz, tramite un repertorio studiato e progettato senza il pianoforte. Gli arrangiamenti di Alessandro Fabbri spiccano per originalità e compattezza e sono pensati per un organico per lo più composto da strumenti a fiato, alcuni dei quali alquanto inusuali, come il tuba o il corno francese’.

CALENDARIO 23° VALDARNO JAZZ WINTER FESTIVAL
Direzione Artistica: Daniele Malvisi & Gianmarco Scaglia
http://valdarnojazzfestival.wordpress.com
Infoline 339 4762352 / 335 6919900; mail a [email protected]

Programma:

●Domenica 2 Febbraio ore 17.30
Terranuova Bracciolini (AR)
Auditorium Le Fornaci, Via Vittorio Veneto 19
Mencarelli-Gatto-Malvisi Trio
Produzione VJ – Valdarno Jazz
Daniele Mencarelli, contrabbasso
Daniele Malvisi, sax tenore e soprano
Roberto Gatto, batteria
intero 10 euro, 7 euro ridotto (under 26 / over 65 / soci Coop Centro Italia)

È una produzione targata Valdarno Jazz quella che inaugura la 23° edizione del festival. In programma domenica 2 febbraio all’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini il trio ‘Mencarelli – Gatto – Malvisi’, composto dal percussionista Roberto Gatto, uno dei più importanti compositori e musicisti del panorama jazzistico internazionale (le collaborazioni vanno da Mina a Lucio Dalla, passando per Gilberto Gil, Ennio Morricone, George Coleman e Chet Baker); dal sassofonista e compositore Daniele Malvisi (il cui sax collabora stabilmente con il gotha jazzistico, da William Parker, a Danilo Rea a Paolo Fresu) e dal contrabbassista Daniele Mencarelli (tra le collaborazioni, Stefano Bollani, Paolo Damiani, Franco Cerri, Bob Mintzer). Sarà un evento a base di grande tecnica, interplay e amicizia, che si svilupperà sui binari della tradizione e della sperimentazione. In scaletta, standard jazz e original dei tre musicisti, più alcuni inediti.

●Domenica 9 Febbraio
ore 18.30 aperitivo in musica
ore 22.00 concerto
Terranuova Bracciolini (AR)
Quasi Quasi Social Cafè, via Roma n.21
“To Bill or not to Bill”
Omaggio a Bill Evans
Prima assoluta
Max De Aloe, armonica
Roberto Olzer, pianoforte
Gianmarco Scaglia, contrabbasso
Giovanni Paolo Liguori, batteria
Ingresso libero

Un omaggio alla leggenda pianistica di Bill Evans, da parte del quartetto formato da Max De Aloe all’armonica, Roberto Olzer al pianoforte, Gianmarco Scaglia al contrabbasso e Giovanni Paolo Liguori alla batteria: è la prima assoluta del progetto ‘To Bill or not to Bill’, che sarà in programma domenica 9 febbraio al Quasi Quasi Social Cafè di Terranuova Bracciolini (via Roma 21, ore 22.00 il concerto, ore 18.30 aperitivo in musica, ingresso libero). Max De Aloe annovera nel suo curriculum prestigiose collaborazioni con musicisti del calibro di Kurt Rosenwinkel, Adam Nussbaum, Bill Carrothers, Eliot Zigmund, Mike Melillo, Don Friedman; ha all’attivo otto album come leader e una quindicina come ospite. Roberto Olzer è invece diplomato in organo al Conservatorio di Milano e in pianoforte al Conservatorio di Mantova; tra le collaborazioni più significative, ci sono quelle con Chris Collins, Paolo Tomelleri, Emilio Soana, Marcello Rosa, Bruno de Filippi, Roberto Rossi, Danilo Moccia, Asaf Sirkis, Antonella Ruggero, Andrea Dulbecco, Ramberto Ciammarughi. Gianmarco Scaglia, contrabbassista e compositore, si è formato presso la scuola di Jazz di Lorenzo Cuneo a Parma, i Seminari Senesi di Musica Jazz e il Berklee College of Music di Boston. Ha collaborato con alcuni tra i più prestigiosi musicisti italiani e americani fra i quali Skip Hadden, Paul Wertico, John Helliwell, Danilo Rea, Paolo Fresu, Franco Cerri; ha all’attivo circa 20 incisioni discografiche, di cui 4 a suo nome, tra cui, nel gennaio 2011 ‘Body and soul’, insieme a Joe Diorio e Ettore Fioravanti. Giovanni Paolo Liguori, nonostante la giovane età, vanta già collaborazioni con nomi del panorama jazzistico nazionale; nel 2009 vince una borsa di studio per Nuoro Jazz, dove si classifica come miglior batterista, entrando così a far parte del gruppo dei migliori allievi del corso, scelti da Paolo Fresu. Vince un’altra importante borsa di studio ai seminari di Siena Jazz nel 2012, per frequentare i corsi al Mittel European Jazz Accademy del 2013 a Merano Jazz. Sempre nell’estate del 2012 vince il “Tiberio Nicola Award” del Festival Jazz di La Spezia con il First Trip Quartet.

●Sabato 15 Febbraio ore 21.30
Terranuova Bracciolini (AR)
Auditorium Le Fornaci, Via Vittorio Veneto, 19
Alessandro Fabbri Septet “StrayHorns”
Maurizio Giammarco, sax
Ares Tavolazzi, contrabbasso
Alessandro Fabbri, batteria
Roberto Rossi, trombone
Alberto Serpente, corno
Fabrizio Gaudino, tromba
Dario Duso, tuba
intero 10 euro, 7 euro ridotto (under 26 / over 65 / soci Coop Centro Italia)

Il nuovo progetto del batterista Alessandro Fabbri si intitola ‘Strayhorns’ ed è dedicato alla figura di Billy Strayhorn, figura emblematica ed enigmatica della storia del jazz. Arrangiatore, compositore e pianista statunitense, è noto soprattutto per la sua trentennale collaborazione col compositore e direttore d'orchestra Duke Ellington, per il quale compose e orchestrò molti dei brani che resero famosa la sua orchestra. Sua è la celebre ‘Take the A train’, o ‘Lush life’, spesso erroneamente attribuite allo stesso Ellington, che lo scelse giovanissimo come arrangiatore. Strayhorns evitò con cura di stare sotto i riflettori, sia per la sua indole timida e introversa, ma anche per la sua omosessualità, particolarità non ancora accettata nello star system di allora. Il lavoro di Alessandro Fabbri si pone di fronte all’opera di Strayhorn come una riscrittura creativa a tutto tondo, un'opera matura romantica e raffinata che, ispirata da una sincera dichiarazione d’amore per la poetica di Strayhorn, evidenzia una meditazione profonda sul colore, sulle combinazioni timbriche e contrappuntistiche. Oltre a Fabbri, completano la line up il settetto, quasi completamente di fiati, composto da Maurizio Giammarco al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso, Roberto Rossi al trombone, Alberto Serpente al corno, Fabrizio Gaudino alla tuba.

●Sabato 22 Febbraio ore 21.30
Terranuova Bracciolini (AR)
Auditorium Le Fornaci, Via Vittorio Veneto, 19
South Connection Quartet
Javier Vercher, sax
Matteo Alfonso, piano
Lorenzo Conte, contrabbasso
Giovanni Paolo Liguori, batteria
intero 10 euro, 7 euro ridotto (under 26 / over 65 / soci Coop Centro Italia)

Sabato 22 febbraio, all'auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini (via Vittorio Veneto 19, ore 21.30) è di scena il ‘South Connection Quartet’, viaggio espressivo che il sassofonista spagnolo Javier Vercher, il pianista Matteo Alfonso, il contrabbassista Lorenzo Conte e il batterista Giovanni Paolo Liguori intraprenderanno insieme per rileggere le proprie composizioni originali e alcuni classici del repertorio jazz di Broadway. Vercher, nato a Madrid ma cresciuto a Valencia, si è già guadagnato una buona fama sia in Europa che in Sud America, grazie a dei lunghi tour ed alle partecipazioni ai festival con diversi combo jazz. Il Village voice lo ha descritto come un ‘suonatore esuberante, pronto a farsi qualche livido per la sua arte’. Jazz man ‘dal cuore puro’, il suo approccio abbraccia sia l'avanguardia che la vecchia scuola. Emigrato da Williamsburg, Brooklyn, preferisce la suonata libera per la sua imprevedibilità e la sua intuitività, per il senso di scoperta e per il rapporto istantaneo che si viene a creare coi i colleghi suonatori. Le suggestioni sonore di questo quartetto, che si dipanano gradualmente, hanno un peso emozionale e, a volte, un palpabile senso di spiritualità. Ognuna è una storia senza parole: il punto di partenza è, spesso, la vita reale.

●Domenica 2 Marzo ore 17:30
Montevarchi (AR)
Auditorium Comunale, Via Marzia
Art of the Duo – Il Valdarno Jazz si racconta
con Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia
Incontro/concerto
Ingresso libero

Il Valdarno Jazz si racconta nell’appuntamento speciale ‘Art of the Duo’, incontro-concerto in cui Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia, direttori artistici del festival, parleranno della storia e delle produzioni delle 23 edizioni del VJ, raccontando il percorso, spesso complesso, attraverso il quale una realtà locale si è affermata come punto di riferimento musicale nazionale. Festival che fin dai suoi inizi si è radicato sul territorio non solo attraverso l’organizzazione di concerti ed eventi musicali, il Valdarno Jazz si è sempre distinto per la propria vocazione ad essere un contenitore interattivo dove il territorio potesse esprimersi e riconoscersi attraverso delle vere e proprie produzioni musicali e non, che dal Valdarno potessero essere diffuse ed esportate in contesti differenti da quelli in cui sono state realizzate. Nel corso di quasi un ventennio, l’associazione ha infatti realizzato una consistente produzione, non solo discografica ma anche pittorica, fotografica e documentaristica, cercando in ogni occasione di gettare ponti tra diverse realtà culturali del territorio. Si racconterà il percorso attraverso le parole, l’ascolto dei cd che sono stati prodotti (da Gabin, all’omaggio a Carla Bley, a Puccini Moods), le immagini i video e anche l’esecuzione dal vivo della musica che in questo territorio è nata per diventare patrimonio comune. Parteciperanno all'incontro i vari artisti che nel corso degli anni si sono resi artefici della crescita del VJ.

●Domenica 9 Marzo ore 17:30
Montevarchi (AR)
Auditorium Comunale, Via Marzia
Angelo Lazzeri Trio
Angelo Lazzeri, chitarra
Daniele Mencarelli, contrabbasso
Paolo Corsi, batteria
Ingresso 7 euro intero, 5 euro ridotto

Il trio di Angelo Lazzeri (Angelo Lazzeri – chitarra, Daniele Mencarelli – contrabbasso, Paolo Corsi – batteria) offrirà uno spettacolo di jazz a tutto tondo su composizioni dello stesso Lazzeri: swing, improvvisazione, cantabilità, modernità ed un sound originale. Nonostante sia un gruppo di recente formazione, questi tre musicisti si frequentano infatti musicalmente almeno da una quindicina d’anni, cosa che si riflette nel loro concerto, che sarà a base di interplay e fiducia reciproca. La formazione si è già esibita in diversi club e rassegne, come Umbria Jazz Winter 2011 e Nuoro Jazz 2011 e nello stesso anno ha pubblicato il disco ‘Pipelettes’ per la Dodicilune Dischi.

●Venerdì 21 Marzo ore 21.30
San Giovanni Valdarno (AR)
Teatro Bucci, Corso Italia, 3
Oregon
Ralph Towner, chitarra
Paul McCandless, sax
Glen Moore, contrabbasso, piano
Mark Walker, percussioni
In collaborazione con Music Pool
Ingresso 18 euro – 16 euro ridotto (under 26 / over 65 / soci Arci / soci COOP)
informazioni 055 240397, prevendite on line www.eventimusicpool.it, altre prevendite: www.ticketone.it – Circuito Regionale Box Office tel. 055/210804 www.boxol.it.

Un appuntamento atteso, quello che si terrà venerdì 21 marzo al Teatro Bucci di San Giovanni Valdarno (Corso Italia 3, ore 21.30): è il concerto degli Oregon, quartetto di musica jazz – e non solo –, tra i più longevi del pianeta, formato da Ralph Towner alla chitarra, Paul McCandless al sax, Glen Moore al contrabbasso e al piano, Mark Walker alle percussioni. Divenuta una vera ‘cult-band’, fra le prime ad aver mischiato sonorità occidentali ed orientali, creando per tale via un sound realmente unico, con il loro ultimo CD ‘Family tree’ gli Oregon festeggiano i 42 anni di attività con un lavoro dedicato alla più ampia famiglia di musicisti, operatori, produttori che li hanno sostenuti ed incoraggiati nel far crescere un proprio linguaggio musicale. Un lavoro che ha i colori del Mediterraneo e dell'Europa, un emozionante viaggio nel loro mondo musicale.
Ad oltre 40 anni dall'inizio dell'attività, gli Oregon suonano regolarmente nei maggiori club e festival jazz (da Montreux a Newport), ma portano il loro stile speciale anche ai pubblici delle celebri sale da concerto classiche (dalla Carnegie Hall alla Philharmonie di Berlino). Il nucleo degli Oregon è stato creato nel 1960 da Towner e Moore, negli anni 70 la formazione del quartetto comprendeva Collin Walcott al sitar e alla tabla, e l'oboista McCandless: si impongono all'attenzione per la loro unica sintesi di strumentazione classica europea, tessitura jazz americana, influenze etniche dal mondo. Scomparso Collin Walcott gli Oregon si sciolsero per ricostituirsi nel 1987 per registrare Ecotopia (l'ultimo album con la ECM) con un nuovo percussionista, Trilok Gurtu, che rimase fino al 1993 per essere poi sostituito da Mark Walker, col quale gli Oregon cominciarono a suonare un jazz più convenzionale a partire dall'album Northwest Passage del 1996. Nel 2001 il gruppo si recò a Mosca per registrare con la Moscow Tchaikovsky Orchestra. L'album ebbe quattro nomine al Grammy Award. Seguirono, poi, altri dischi Live at Yoshi's (2002), Prime (2005), The Glide (1 track, solo per Itunes) (2005), Vanguard Visionaries (2007), 1000 Kilometers (2007) e In Stride (2010).

●Domenica 6 Aprile ore 21:15
Terranuova Bracciolini (AR)
Auditorium Le Fornaci, Via Vittorio Veneto 19
Valdarno Jazz & Le Facezie Musicali
presentano
Le Quattro Stagioni di Astor Piazzolla
Alessandro Perpich, violino
Marta Lazzeri, violino
Paola Rubini, viola
Niccolò Degl'Innocenti, violoncello
Gianmarco Scaglia, contrabbasso
Fabrizio Mocata, pianoforte
Prima esecuzione assoluta, produzione Valdarno Culture
intero 10 euro, 7 euro ridotto (under 26 / over 65 / soci Coop Centro Italia)

È una prima esecuzione assoluta, firmata Valdarno Jazz e Le Facezie Musicali, quella che si terrà domenica 6 aprile a Le Fornaci: la classica e il jazz si incontreranno nell’evento in cui saranno interpretate ‘Le quattro stagioni di Astor Piazzolla’, produzione targata Valdarno Culture, con Alessandro Perpich al violino, Marta Lazzeri al violino, Paola Rubini alla viola, Niccolò Degl’Innocenti al violoncello, Gianmarco Scaglia al contrabbasso e Fabrizio Mocata al pianoforte. Tutti conoscono ‘Le quattro Stagioni’, i celeberrimi concerti di Vivaldi. Ben pochi invece sono quelli che conoscono la versione che l' argentino Astor Piazzolla compose 250 anni dopo. «Las cuatro estaciones porteñas» (cioè di Buenos Aires), lontanissime dai colori brillanti e dai leggiadri equilibri del barocco veneziano, rappresentano un mondo fatto di struggimento e di tenerezza, che palpita al ritmo del tango. Perché per questo compositore nato nel 1921 a Mar del Plata, la vita e le sue stagioni si muovono a ritmo di danza. Ora con lentezza cullante, ora col brio di un locale notturno, emergono le luci e i suoni di un mondo lontano.

●Martedì 13 Maggio 21.30
Terranuova Bracciolini (AR)
Auditorium Le Fornaci, Via Vittorio Veneto 19
Ravi Coltrane Quartet
Ravi Coltrane, sax
David Virelles, tastiere e piano
Dezron Douglas, contrabbasso
Jonathan Blake, batteria
In collaborazione con Music Pool
Ingresso 18 euro – 16 euro ridotto (under 26 / over 65 / soci Arci / soci COOP)
informazioni 055 240397, prevendite on line www.eventimusicpool.it, altre prevendite: www.ticketone.it – Circuito Regionale Box Office tel. 055/210804 www.boxol.it.

L'ultimo appuntamento del Winter Festival sarà, martedì 13 maggio all’Auditorum Le Fornaci di Terranuova Bracciolini, quello con Ravi Coltrane, figlio del leggendario John, tra i massimi esponenti mondiali di questo genere musicale (ore 21.30). Ravi Coltrane si è messo in luce come uno dei giovani jazzman più ispirati, da un lato continuando la tradizione del padre e legandosi al clima del jazz degli anni '60, dall'altro perfezionando sempre di più il suo stile di fianco a coetanei e leader del jazz d'oggi quali Steve Coleman, Don Byron, Ralph Alessi. Coltrane è ottimo solista al soprano e anche quando suona il tenore ha una sonorità piuttosto lieve. Nella sua musica il giovane Coltrane sintetizza esperienze differenti in un jazz coinvolgente, moderno e palpitante, riuscendo a fondere atmosfere liriche e fresche, momenti incalzanti e densi di passione, e le frasi brevi e secche del bop. Lo accompagnano in questo tour il contrabbassista Dezron Douglas (compositore, insegnante e direttore d'orchestra, si è affermato come musicista, rispettato non solo per il suo talento, ma anche per la sua dedizione e per l'autenticità della musica), il batterista e compositore Jonathan Blake (senza pari tra i giovani batteristi per la chiarezza del suo battito e l’incisività del suo swing), ed il pianista cubano David Virelles (con una storia musicale tra la tradizione cubana ed il jazz).
Nato a Long Island nel 1965, Ravi Coltrane è il secondo figlio di John e Alice Coltrane. Suo padre morì quando Ravi aveva solo due anni. Alice, un famosa compositrice e pianista, lo ha cresciuto sulla West Coast ed è stato un importante modello per il giovane sassofonista. Il ritorno ad est a New York permise a Coltrane di affermarsi come leader alla metà degli anni '90, e da allora ha pubblicato diversi album: Moving Pictures (1998), From The Round Box (2000), Mad 6 (2002), In Flux (2005), e Blending Times (2009). Ha inoltre continuato ad apparire come sideman di personaggi del calibro di McCoy Tyner, Jack DeJohnette, Jeff 'Tain' Watts. Il suo ultimo lavoro ‘Spirit Fiction’, è l'album disco di debutto di Coltrane per la Blue Note Records, un lavoro composto da 11 tracce e caratterizzato da differenti lineup con una propria particolare espressività.