Home Nazionale Giustizia: Storace, su vilipendio il Colle rompa il silenzio

Giustizia: Storace, su vilipendio il Colle rompa il silenzio

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Roma, 15 ott. (Adnkronos) – ”Vorrei sapere perché il presidente della Repubblica non dice neppure una parola sul processo che mi attende martedì prossimo. E’ un processo che lo riguarda, perché sono sotto accusa, sette anni dopo, perché si ritiene che la parola “indegno” sia un’offesa talmente grave da punire con il carcere”. Lo scrive il leader de La Destra, Francesco Storace, sul sito del partito e sull’editoriale de ‘Il Giornale d’Italia’. “I delinquenti -aggiunge- se ne stanno in libertà in questo nostro Paese, ma le opinioni possono essere messe sotto chiave, Non sono invece offese la parola ‘boia’ oppure l’espressione ‘e’ morto il Giorgio sbagliato’ e tante altre contumelie del genere uscite dalle bocche dei grillini. Nessuno di loro va a processo e nessuno spiega perché”.
“Il capo dello Stato -prosegue- tace nonostante un chiarimento diventato pubblico a seguito di un’udienza al Colle nel 2009. Avrei potuto farmi i fatti miei dopo aver incassato il voto favorevole del Senato all’immunità parlamentare, eppure ritenni di scrivergli perché ritenevo di aver ecceduto nel comportamento e nei toni. Mi ricevette e chiudemmo l’incidente. Almeno pensavo che questa fosse l’intenzione non solo mia, ma anche di Napolitano. Invece, il presidente sta zitto”.
“Per alcuni parlamentari -scrive fra l’altro Storace- segnalo la Bergamini di ieri, ci sono addirittura gli estremi per un provvedimento che abbia i caratteri di necessità e urgenza, il decreto legge. Ma il Colle tace. E quel che è ancora più grave tace anche il ministro della giustizia, Orlando. Interpellato da tempo, il guardasigilli latita, non da’ segni di vita, anche lui pare inebetito. Nessuno sa che fare; o non vuol dire che cosa bisognerebbe fare; il rischio -conclude- e’ che tutto finisca nel peggiore dei modi perché nessuno avrà fatto il proprio dovere. Che sarebbe un dovere morale”.