Home Nazionale Forestale: Sapaf, protocollo su reati ambiente inattuabile senza riforma corpo

Forestale: Sapaf, protocollo su reati ambiente inattuabile senza riforma corpo

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Roma, 11 nov. (Adnkronos) – “Bene il rinnovo del protocollo per il coordinamento delle indagini nei procedimenti per reati di criminalità organizzata, ma senza sostanziali misure di riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture del Corpo forestale, deputate al controllo e alle indagini in materia di tutela ambientale, tale protocollo sarà pressoché inattuabile”. Lo afferma Marco Moroni, segretario del Sapaf, sindacato autonomo polizia ambientale e forestale.
Per tradurre in pratica il protocollo d’intesa su crimini ambientali, smaltimento di rifiuti e sicurezza agroalimentare, siglato da Cesare Patrone, capo del Corpo forestale dello Stato e Franco Roberti, procuratore nazionale Antimafia, “è fondamentale – prosegue Moroni – attivare i nuclei di Direzione investigativa antimafia, riorganizzare le sezioni di polizia giudiziaria e i nuclei provinciali, nei quali sono impiegate circa 150 unità: con numeri così esigui non si può pensare di dare corso ad una incisiva opera di prevenzione e repressione dei crimini sull’intero territorio nazionale”.
Inoltre, continua, “senza il rinforzo delle stazioni del Corpo forestale, fondamentali per l’esito positivo delle indagini della Dia ma composte di circa 2500 unità, il protocollo rischia di rimanere solo come una mera operazione di facciata. Se Patrone vuole veramente la polizia ambientale, come richiede da anni il Sapaf, proceda senza indugi nel riformare l’attuale Corpo accorpando uffici tecnici e liberando risorse per le funzioni di polizia”, conclude il segretario.