Londra, 29 ott. (AdnKronos) – Una squadra della National Football League a Londra potrebbe valere più di 100 milioni di sterline a stagione, oltre 125 milioni di euro. Lo afferma uno studio di Deloitte che accende i riflettori sugli ottimi risultati ottenuti con l’organizzazione di due partite di regular season già giocate a Londra nella stagione attuale. I due match (Miami Dolphins-Jacksonville Jaguars e Detroit Lions-Atlanta Falcons) già andati in scena hanno garantito entrate per 32 milioni di sterline (40 milioni di euro).
Il programma delle International Series prevede anche un terzo appuntamento: il 10 novembre, a Londra torneranno i modesti Jaguars per affrontare i Dallas Cowboys, una delle squadre più competitive della lega. Dal 2007, solo una partita giocata a Wembley non ha fatto registrare il tutto esaurito.
Secondo le previsioni, se le International Series dovessero allargarsi a 4 partite nel 2016, il business inglese potrebbe arrivare a muovere 58 milioni di sterline (73 milioni di euro). Con tali premesse, se nel 2022 la National Football League arrivasse a creare una franchigia nella capitale del Regno Unito, le gare inglesi sarebbero almeno 8: i match casalinghi della squadra ‘made in London’ produrrebbero più o meno 102 milioni di sterline.
Lo sbarco in Inghilterra potrebbe diventare un’opzione concreta per la National Football League. Gli ostacoli, però, non mancano. Quello più alto, come evidenzia la Bbc, è rappresentato dal regime fiscale britannico che creerebbe problemi alla lega, in particolare nella gestione dei rapporti con l’associazione giocatori.
La NFL è regolata da un contratto collettivo che stabilisce il salary cap, il monte ingaggi per ogni team, e fissa anche l’ingaggio minimo da corrispondere a ciascun giocatore. I vertici della National Football League avrebbero allacciato contatti con la Commissione Europea per discutere la possibilità di ottenere un’esenzione.