Home Nazionale Fisco: Unione Artigiani Milano, entro fine anno stangata da 10 mld euro

Fisco: Unione Artigiani Milano, entro fine anno stangata da 10 mld euro

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Milano, 24 ott. (AdnKronos) – Le imprese di Milano e Provincia, tra novembre e dicembre, saranno chiamate a versare quasi 10 miliardi di euro di imposte, 9,9 secondo una stima calcolata dall’Unione Artigiani della Provincia di Milano. Tra il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori familiari, le ritenute in capo ai lavoratori autonomi, l’Iva, gli acconti Irpef, Ires e Irap, il versamento dell’ultima rata dell’Imu e della Tasi, le aziende dovranno onorare 25 scadenze fiscali. Un “salasso – commenta l’associazione in una nota – che potrebbe anche essere raddoppiato se si considerassero tempo e costo spesi per riuscire ad adempiere correttamente alle scadenze”.
Secondo l’Unione Artigiani di Milano ammontano a poco più di cento le tasse tra addizionali, bolli, canoni, cedolare, concessioni, contributi, diritti, imposte, maggiorazioni, ritenute, sovraimposte, tasse e tributi. Tra le imposte più criticate, l’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (che si configura come una tassa calcolata su una tassa) e l’imposta provinciale di trascrizione (che si paga alla Provincia, che dovrebbe essere stata soppressa, quando si acquista un’auto nuova).
“Il commento a questi numeri sarebbe superfluo – afferma il segretario generale Marco Accornero – se non stessimo parlando di aspetti talvolta drammatici per la quotidianità di ciascun imprenditore milanese, soprattutto se piccolo come nel caso degli artigiani. Urgono provvedimenti di semplificazione perché, al di là della pesantezza insostenibile del carico fiscale gravante sulle imprese, va rimarcato il costo nascosto, e a sua volta ormai insostenibile, che la miriade di adempimenti fiscali impone agli imprenditori. I 10 miliardi stimati di tasse da pagare entro fine anno potrebbero anche raddoppiare se sommassimo tutti costi sostenuti dalle imprese per adempiere al loro pagamento. Sotto questo profilo non siamo affatto un Paese civile e siamo ben lungi da qualsiasi paragone con l’Europa”.