Home Nazionale Fecondazione: Consulta, divieto eterologa creava discriminazione economica

Fecondazione: Consulta, divieto eterologa creava discriminazione economica

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– Roma, 10 giu. (Adnkronos Salute) – Il divieto di fecondazione eterologa creava una discriminazione tra le coppie infertili sulla base delle loro possibilità economiche. Anche su questo principio si basano le motivazioni della sentenza 162/2014 della Consulta che lo scorso 9 aprile ha bocciato il divieto di fecondazione eterologa contenuto nella legge 40/2004.
“La regolamentazione degli effetti della Pma di tipo eterologo praticata al di fuori del nostro Paese, benché sia correttamente ispirata allo scopo di offrire la dovuta tutela al nato – evidenzia la Corte – pone in evidenza un ulteriore elemento di irrazionalità della censurata disciplina. Questa realizza, infatti, un ingiustificato, diverso trattamento delle coppie affette dalla più grave patologia, in base alla capacità economica delle stesse, che assurge intollerabilmente a requisito dell’esercizio di un diritto fondamentale, negato solo a quelle prive delle risorse finanziarie necessarie per potere fare ricorso a tale tecnica recandosi in altri Paesi. Ed è questo non un mero inconveniente di fatto, bensì il diretto effetto delle disposizioni in esame, conseguente a un bilanciamento degli interessi manifestamente irragionevole”.
“In definitiva – secondo i giudici – le norme censurate, pur nell’obiettivo di assicurare tutela a un valore di rango costituzionale, stabiliscono una disciplina che non rispetta il vincolo del minor sacrificio possibile degli altri interessi e valori costituzionalmente protetti, giungendo a realizzare una palese e irreversibile lesione di alcuni di essi, in violazione dei parametri costituzionali sopra richiamati”.