(AdnKronos) – In Europa sono le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo a fare tradizionalmente da termometro degli umori dell’elettorato, un banco di prova comunque difficile, considerata la distanza percepita nei singoli paesi rispetto ai temi comunitari.
Il dato di quest’anno – spiega in un rapporto l’Istituto Cattaneo – fotografano una partecipazione del 43,1% degli elettori nei 28 paesi membri, che conferma sostanzialmente quella del 2009 (43,0%). Un dato comunque basso, se si considera che per la prima volta si votava – sia pure indirettamente – anche per il candidato alla presidenza della Commissione Europea.
Ma che al tempo stesso rappresenta una battuta d’arresto rispetto al trend di diminuzione registrato dal 1979: uno dei motivi sembrerebbe rappresentato dalla presenza e dal successo dei partiti euroscettici, sottolinea l’istituto, partiti in grado di canalizzare la protesta nell’urna. Complessivamente la partecipazione รจ diminuita in 17 paesi e aumentata in 10 (la Croazia votava per la prima volta).