Home Nazionale Dal cake design ai ‘pizzini’, la nuova vita della carta commestibile

Dal cake design ai ‘pizzini’, la nuova vita della carta commestibile

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Roma, 6 giu. (Labitalia) – E’ usata soprattutto in cucina, nota a chef e specialisti del cake design, o nel packaging ‘sostenibile’ di alimenti, dai panini ai chewing-gum. Ultimamente, si può anche utilizzare per stamparci sopra, pratica che ha aperto una nuova frontiera ipertecnologica. Ma, soprattutto, negli ultimi giorni, è balzata agli onori delle cronache, con l’inchiesta sulla vicenda del Mose, arrivando a conoscenza anche di non addetti ai lavori. E’ la ‘carta commestibile’, che sarebbe stata usata da un dipendente del Consorzio Venezia Nuova per appuntarsi la lista delle tangenti da elargire a politici, tecnici e funzionari. Lista che, quindi, poteva poi essere fatta sparire semplicemente ingoiandola.
Oltreoceano si chiama ‘edible wafer paper’, da noi si parla soprattutto di carta di riso o ostia. Un foglio zuccherino e sottile che viene utilizzato in particolare in pasticceria per decorare dolci. Tanto che sul web si trovano addirittura ricette a base di carta commestibile con dovizia di dettagli dai migliori blog di cucina. Per trovarla, basta farsi un giro sulla Rete, per esempio tra Amazon e Alibaba-il, che si definisce come più grande mercato dei prodotti in carta commestibile.
Quanto alla possibilità di utilizzare la carta commestibile al posto di un comune foglio formato A4, si tratta di un procedimento costoso, che richiede una stampante in esclusiva per questo scopo. Anche in questo caso, la destinazione della stampa su carta commestibile è per lo più culinaria.
Tra le ultime trovate in fatto di uso di carta commestibile, un chewing-gum che permette di mangiare sia la gomma vera e propria sia la carta che la avvolge. Ancora, fogli commestibili realizzati con frutta e vegetali sono l’invenzione di un ristorante di Amsterdam. Tra le specialità della casa, infatti, ‘De Culinaire Werkplaats’, questo il nome del locale, offre ai suoi avventori fogli commestibili realizzati con frutta e vegetali, in un connubio tra arte, cibo e design: possono diventare degli involtini, semplicemente arrotolandoli, ma anche trasformarsi in capi d’abbigliamento e accessori rigorosamente ecologici.
Dall’altra parte del mondo, la più antica catena di fast food brasiliana, Bob’s, ha voluto lanciare una campagna promozionale molto sostenibile, per reclamizzare i suoi hamburger o, meglio, il packaging scelto per incartarli, forse ancor più gustoso in quanto commestibile anch’esso, mettendo d’accordo ambientalisti e gastroenterologi. C’è chi, come la Primus Ouwel, azienda leader sul mercato con 100 anni di background, pubblicizza ostie a base di fecola di patata, olio vegetale e acqua, prodotte in formati, sagome, spessori, colori e gusti diversi a seconda delle esigenze. Tanto che anche il mondo della comunicazione e della pubblicità ha scoperto questa speciale carta. Così, ecco arrivare i volantini commestibili: il messaggio viene stampato e il volantino ‘mangiato’.
Ma, a cercare bene, si può anche trovare la ricetta per il ‘fai-da-te’. Ossia, il procedimento per chi, un foglio di carta di riso, vuole farselo in casa: basta dotarsi di una garza e di una pentola e, soprattutto, di tanta pazienza per mescolare farina di riso con acqua calda, fino alla consistenza desiderata. A seconda dell’uso, naturalmente.