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Cresce la raccolta di vetro al Sud, +8,3% rispetto a 2012

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Roma, 9 ott. – (AdnKronos) – La raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in vetro in Italia nel 2013 ha raggiunto una media di 28,9 kg per abitante, con sensibili variazioni nel suo funzionamento tra il Nord, il Centro e il Sud. Proprio quest’ultimo, tuttavia, che fino a pochi anni fa conferiva quantitativi per abitante molto bassi, sta assistendo ad un recupero progressivo di comportamenti virtuosi e nel 2013 ha registrato nelle sue regioni il più consistente balzo in avanti nella raccolta del vetro, con un +8,3% rispetto all’anno precedente, arrivando ad una media di 17,8 kg per abitante l’anno.
Un quantitativo ancora lontano dai 28,9 kg della media nazionale, ma che dimostra come si sia imboccata una strada che permetterà di raggiungere risultati rilevanti. I dati sono stati diffusi in occasione del convegno “Raccolta differenziata del vetro, costo o opportunità?” promosso da CoReVe, il Consorzio per il Recupero del Vetro da imballaggi e da Anci, l’Associazione dei Comuni d’Italia.
Casi di successo al Sud, che testimoniano come ci siano ampi margini di crescita, si riscontrano in città come Salerno, che da anni ha raggiunto e mantiene risultati di eccellenza assoluta a livello nazionale, e Cosenza, che in pochi mesi ha colmato il proprio ritardo e raggiunto il 52% di raccolta differenziata.
In Puglia, dove la raccolta media è di 13,3 kg per abitante, 4,5 in meno rispetto a quella del Sud in generale, abbiamo situazioni diverse. In Provincia di Bari, ad esempio, la raccolta del vetro è di 12,6 kg per abitante, poco al di sotto della media regionale. A Lecce e Provincia, invece, si registra una punta di 16,4 kg per abitante, ben al di sopra della media regionale e non lontana da quella del meridione nel suo complesso.
Far crescere la raccolta differenziata permette di ottenere grandi benefici ambientali, ma anche economici. Il rottame di vetro raccolto, una volta trattato efficacemente e trasformato in materia prima seconda, può essere riciclato infinite volte nelle vetrerie. Ma non solo. Aumentare la raccolta differenziata e migliorarne la qualità può portare risorse nelle casse dei comuni, oggi più che mai alla ricerca di una ottimizzazione nella gestione di budget sempre più contratti.
Il beneficio economico di un comune di 30.000 abitanti che raccoglie 29 kg/ab anno di vetro sarebbe pari a 201.000 euro l’anno (contributi CoReVe più risparmio dello smaltimento in discarica) mentre scende a 90.000 euro se la raccolta è di 13 kg/ab l’anno. I benefici per un comune di 100.000 abitanti arriverebbero a 670.000 euro con una raccolta di 29 kg per abitante ma di soli 113.000 con una raccolta di 13 kg. Nel 2013 la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica pari a circa 150 milioni di euro e corrisposto ai Comuni, tramite il sistema CoReVe, 46,5 milioni di euro.
Ma servono sistemi efficienti, una gestione efficace ed economica e il coinvolgimento dei cittadini. Uno dei grandi problemi irrisolti è ancora la qualità del rottame di vetro che arriva dalle raccolte differenziate.
Spesso si trovano mescolate al rottame sostanze improprie che causano difetti sui nuovi contenitori: bicchieri di cristallo, piatti e tazzine di ceramica, pirex, lampadine, specchi. A causa di questi rottami “alieni”, su 1.720.000 tonnellate di vetro che proviene dalle raccolte differenziate con un tasso di riciclo del 72,9%, 124.000 tonnellate devono andare in discarica.
La raccolta differenziata fatta male crea anche un danno economico: secondo l’accordo Anci- Conai se è eccellente, il corrispettivo riconosciuto è 45,50 euro a tonnellata, se è pessima solo 5 euro alla tonnellata.