(AdnKronos) – Tra le misure previste durante i cortei, la Polizia dovrebbe stare in testa e in coda al corteo manifestanti, ma non ai fianchi. Dunque, gli agenti dovrebbero essere dislocati nei punti strategici, dove ci sono obiettivi sensibili. Nei ‘Principi e Istruzioni Operative’ per il personale di Polizia, oggetto del confronto con i sindacati di categoria, secondo spiegano le stesse fonti, vengono indicate regole e condizioni per l’uso legittimo della forza, i principi da osservare nell’utilizzo dei mezzi di coercizione fisica, l’uso della forza muscolare e delle fasce in velcro, l’uso del Bodycuff, delle manette di sicurezza, del ‘capsicum’, ovvero dello spray al peperoncino, dello sfollagente e, infine, delle armi da fuoco.
Nel corso dei servizi di Polizia, viene rimarcata l’importanza del dialogo con i manifestanti, e l’approccio comunicativo, spiegando che in caso di uso della forza, non devono essere inferti colpi sul viso o in parti vitali del corpo, e non deve essere compromessa o minacciata la possibilità dell’interessato di respirare. Sancito che nell’utilizzo dei mezzi di coazione fisica ”è vietata ogni forma di accanimento”, si specifica anche che in caso di soggetti in stato di alterazione psichica, fisica o vulnerabili, l’approccio deve essere maggiormente caratterizzato dalla gradualità dell’intervento, privilegiando ove possibile principalmente un’azione di dialogo e persuasione.
Le fasce in velcro, spiegherebbero inoltre le ‘Istruzioni Operative’, sono strumenti di contenzione utilizzati per limitare i movimenti di soggetti particolarmente aggressivi. Consistono in strisce di nylon con un profilo interamente ricoperto da velcro di chiusura. Serrate dopo averle fatte scorrere attraverso un anello posto ad una delle due estremità, consentono di bloccare polsi, braccia o gambe di una persona. Le fasce sono di diversa lunghezza, altezza e spessore in relazione al loro possibile impiego diversificato: per la contenzione dei polsi (fascette) o per gambe e braccia (vere e proprie fasce).