Roma 23 giu. (Labitalia) –
“Distanze abissali”. Così sono state definite dai sindacati le posizioni emerse nell’incontro di oggi in Abi per la trattativa in corso sul rinnovo del contratto dei bancari, che ha visto Abi rispondere punto su punto al documento sul nuovo modello di banca presentato giovedì scorso dai sindacati. “ Non ci sono stati avanzamenti- ha dichiarato il segretario generale della Fiba Cisl Giulio Romani – ma speriamo che si tratti di un atteggiamento di prudenza”. Nell’incontro di oggi, infatti , Abi ha consegnato ai sindacati un ulteriore documento, “che delinea un modello organizzativo, piuttosto che un modello di banca” dice ancora il segretario della Fiba che ha controbattuto come sia invece necessario “ragionare sulla mission della banca e solo successivamente passare alle declinazioni organizzative”.
Della stessa opinione Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi, che ha dichiarato: “La politica di Abi è inaccettabile in quanto tutta incentrata sul recupero dei costi a danno dei diritti dei lavoratori”. “Se non cambiano atteggiamento lo scontro sarà inevitabile -dice Sileoni-: condividono solo a parole l’obiettivo del mantenimento degli attuali 309mila addetti del settore, mentre in realtà, depotenziando le norme contrattuali su esternalizzazioni e inquadramenti, vogliono garantire alle aziende e ai gruppi bancari gli strumenti per realizzare pesantissimi tagli occupazionali”.
“Ad oggi l’Abi non ha l’autorevolezza politica per raggiungere un accordo con il sindacato: non lo vuole, -avverte Sileoni- né si adopera per ricercarlo. Il biennio economico a costo zero proposto dalle banche rappresenta l’ennesima provocazione che rispediamo al mittente. L’Abi non è in grado di condividere nessun modello di banca con il sindacato, perché vuole un modello di funzionamento da realizzare senza la condivisione delle parti sociali”.