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Consulta: verso diciottesima fumata nera

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Roma, 14 ott. (AdnKronos) – Sarà ancora fumata nera, la diciottesima, per l’elezione dei due giudici costituzionali di nomina parlamentare. Le urne del Parlamento riunito in seduta comune si apriranno alle 11, ma sia il Pd che Forza Italia, che dovrebbero esprimere i due candidati, hanno dato indicazione ai propri parlamentari di votare scheda bianca.
Dopo le bocciature e il ritiro di Antonio Catricalà, prima, e di Ignazio Caramazza, poi, il partito di Silvio Berlusconi non ha ancora individuato un nuovo nome da proporre alla controparte, anche per le divisioni interne tra chi spinge per Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, e chi preferirebbe il costituzionalista Giovanni Guzzetta, in primis il capogruppo alla Camera Renato Brunetta.
Un dilemma sul quale incide anche il rischio di perdere la presidenza della commissione Affari costituzionali, che una volta uscito di scena Sisto potrebbe andare appannaggio di un esponente di un altro partito.
(Adnkronos) Di qui la decisione del Pd, che resta fermo sulla candidatura di Violante, di scegliere la scheda bianca in attesa di conoscere le decisioni del movimento azzurro, per evitare di esporre l’ex presidente della Camera ad un’ulteriore bocciatura e magari ad una perdita di consensi, che a quel punto rischierebbe di ‘bruciare’ la sua corsa alla Consulta.
Fermo restando che un’eventuale scelta di Forza Italia per una candidatura con un profilo più tecnico potrebbe riaprire completamente i giochi, perchè a quel punto ai Dem, non si sa con quante probabilità di riuscita, potrebbe essere chiesto di mettere in campo un nome con caratteristiche meno marcatamente politiche.
Nessuna sorpresa invece per la decisione di votare scheda bianca per l’elezione del membro laico del Csm di nomina parlamentare, chiamato a sostituire Teresa Bene dichiarata ineleggibile da Palazzo dei Marescialli. Visto che nelle prime due votazioni è richiesta la maggioranza dei tre quinti i componenti l’Assemblea, si punta alla terza chiama per agevolare un accordo, perchè che a quel punto per essere eletti saranno sufficienti i tre quinti dei votanti