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Con il progetto ‘Chianti Wasteless’ persi 100 chili di rifiuti a cittadino

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Firenze, 7 apr. – (Adnkronos) – Un obiettivo iniziale, chiaro quanto ambizioso: far perdere ad ogni cittadino del Chianti 100 chili di rifiuti. Una ‘dieta’ avviata, con capofila la Provincia di Firenze, in quattro Comuni – Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, San Casciano e Tavarnelle e cofinanziato dalla Regione Toscana e dal programma life+ dell’Unione Europea – con progetti che hanno riguardato la raccolta differenziata, l’utilizzo dell’acqua in rete, esercizi commerciali e ‘sagre wasteless’, iniziative nelle scuole ed i mercatini di ”Svuota la soffitta”.
“L’obiettivo è stato ampiamente superato – sottolinea l’assessore provinciale all’Ambiente provinciale Renzo Crescioli – Nei vari comuni abbiamo riscontrato non solo una riduzione dei rifiuti prodotti, ma anche un buon aumento di raccolta differenziata. Le azioni messe in campo sono state tante ed è stato importante il coinvolgimento degli operatori economici, dai bari agli agriturismi. Un elemento importante perché altrimenti sarebbe rimasto solo un meccanismo di tipo industriale”.
“Quello di Chianti Wasteless – ha spiegato Orsola Bolognani di Ambiente Italia – è un percorso innovativo non tanto per le singole azioni promosse, ma perché è riuscito a collegare più progetti che hanno portato ai risultati di oggi. Un’ulteriore soddisfazione arriva dalle richieste di replicare il progetto di Chianti Wasteless su altri territori”.
Al termine della sperimentazione di ”Chianti Wasteless”, avviato alla fine del 2010 e conclusosi alla fine del 2013, i risultati sono evidenti. Rispetto all’anno di riferimento assunto nel progetto, cioè il 2007, si osserva complessivamente nell’area pilota una riduzione della produzione complessiva di rifiuti del 17% (si passa dalle 28.045 t del 2007 alle 23.263 t del 2013), cui corrisponde una riduzione della produzione procapite pari a -121 kg/abitante/anno.
Numeri confortanti se si considera che la stima iniziale prevedeva il raggiungimento di questi obiettivi nel 2020. Anche i dati sulla raccolta differenziata dell’area del Chianti fiorentino sono più che lusinghieri: un incremento del 17%, passando dal 38,2% del 2007 al 55% del 2013, con un’accelerazione proprio tra il 2010 ed il 2013 (+12%).
Un aumento lineare nei 4 comuni, che va dal +12% di Barberino Val d’Elsa (passata dal 33 al 45%) al +20% di Greve in Chianti (passa dal 31 al 51%). I dati sono calcolati come percentuale netta di raccolta (rapporto tra quantità raccolte in modo differenziato e quantità totali raccolte), senza aggiungere gli incentivi per compostaggio domestico e raccolta inerti previste dal metodo di calcolo ARRR, che a livello di area non è possibile applicare (perché sono calcolati per singolo comune e non ha senso fare una media).
In sintesi, a livello di singoli comuni le percentuali di raccolta calcolate con metodo ARRR, e quindi comprensive del premio percentuale per compostaggio domestico e raccolta inerti, sono superiori a quelle indicate come risultato di progetto.
In linea con questi dati anche il ”crollo” di produzione del rifiuto residuo non differenziabile: – 40% rispetto al 2007, con un lusinghiero e -28% rispetto al 2010 (si passa da 17.331 t del 2007, ai 14.632 del 2010 fino alle 10.475 t del 2013).
Il risultato dell’ultimo triennio premia ”Chianti Wasteless” perché, pur in presenza di riduzione complessiva dei rifiuti stante la contrazione dei consumi, nei comuni interessati dal progetto tale riduzione è stata superiore ad altre realtà territoriali e maggiore è stato il risultato di quanto raccolto separatamente, assicurando l’avvio al riciclo di materia di oltre il 50% dei materiali raccolti in maniera differenziata.