Home Nazionale Camorra: imprenditori ‘spie’ per il clan, 4 arresti (2)

Camorra: imprenditori ‘spie’ per il clan, 4 arresti (2)

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– Le connivenze tra gli imprenditori arrestati e il clan dei Mazzacane sono state svelate, chiariscono gli investigatori, dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra i quali Antonio Gerardi, Domenico Cuccaro, Michele Froncillo, Pasquale Aveta e Bruno Buttone. Questi ultimi erano a conoscenza dei fatti per essere stati protagonisti diretti delle vicende in questione, o per aver ricoperto ruoli di rilievo all’interno del clan Belforte.
In particolare, dalle indagini è emerso che i fratelli Minutolo e Angelo Pontillo, all’epoca dei fatti proprietari della società CO.CEM s.r.l. di Caserta, attiva nel settore del calcestruzzo, avessero segnalato al clan le opere edilizie avviate nella zona di propria competenza e, quindi, gli imprenditori da sottoporre ad estorsione, fungendo poi da intermediari e collettori delle tangenti per conto dei Belforte e, riguardo al solo Pontillo, anche per il contrapposto clan dei Piccolo. Al fine di mascherare contabilmente il pagamento delle tangenti, gli stessi fornitori di calcestruzzo emettevano fatture per operazioni inesistenti in favore delle ditte delle vittime, ‘gonfiando’ i costi, per consentire la creazione di ‘fondi neri’ destinati al pagamento delle estorsioni.
Per la loro disponibilità, il clan ripagava gli imprenditori consentendo di non pagare il ‘pizzo’ e ‘consigliando’ alle ditte estorte di rivolgersi a loro per le forniture di calcestruzzo. Un sistema talmente collaudato che gli imprenditori che avviavano nuove attività avevano iniziato a rivolgersi spontaneamente ai fornitori di calcestruzzo contigui al clan, affinché gli indicassero i referenti dell’organizzazione che dovevano contattare per ‘mettersi apposto’.
Dalle indagini è emerso che dell’intermediazione degli imprenditori in esame si è servito anche il clan Belforte, per estorsioni legate in particolare alla realizzazione del ‘Centro Commerciale Campania’, per la quale la ditta appaltatrice fu costretta a versare una tangente di 450mila euro, divisa tra i Mazzacane ed il clan Zagaria, e a concedere opere in subappalto in favore delle imprese di riferimento dei clan. Tra le vittime del clan Belforte anche un imprenditore di Caserta impegnato nella realizzazione nel capoluogo di un complesso residenziale di 24 appartamenti ed alla costruzione di quattro capannoni industriali a Maddaloni.