Home Attualità Calcio: Berlusconi motiva squadra, amichevoli per chi sta in panchina

Calcio: Berlusconi motiva squadra, amichevoli per chi sta in panchina

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– Roma, 19 set. (Adnkronos) – Mi piace come sta giocando la squadra. Silvio Berlusconi è contento del suo Milan targato Inzaghi e non lo nasconde a chi lo va a trovare a palazzo Grazioli o ad Arcore. Ieri, davanti ai coordinatori regionali di Fi riuniti nel ‘Parlamentino azzurro’, ma anche con i vertici della Lega a colloquio per il nodo delle alleanze alle regionali, avrebbe parlato di scudetto a portata di mano. Il Cav sa bene che il campionato italiano è lungo e difficile, ma avrebbe deciso di puntare subito alto per i rossoneri, secondo una strategia precisa, una sorta di training autogeno per tenere tutti sulla corda, facendo ritornare la voglia di vincere. L’obiettivo è la Champions League, recuperando le zone alte della classifica come ai tempi d’oro di Sacchi e Capello.
Per questo, raccontano, il numero uno di via Aldo Rossi, vuole occuparsi sempre di più in prima persona del club e pretende che tutti i giocatori si sentano protagonisti del rilancio e continuamente motivati: dal top player all’ultima riserva. Il venerdì Berlusconi sarà sempre a Milanello a caricare l’undici di Pippo prima di ogni match e farà di tutto per assistere alle partite (domani è atteso a San Siro in tribuna per la sfida contro la Juve). Il leader azzurro avrebbe in mente poi di organizzare delle amichevoli infrasettimanali da far giocare (probabilmente il martedì) alle riserve non impegnate la domenica in modo da tener sempre viva la tensione agonistica.
Berlusconi, insomma, sarà di nuovo protagonista nella galassia milanista. Senza interferire troppo con Pippo Inzaghi, per carità. Che considera l’uomo della svolta, un ottimo motivatore ed esempio di professionalità. Nè imporre le sue scelte alla figlia Barbara e ad Adriano Galliani. Di certo, in tempo di austerity, il leader azzurro manterrà la supervisione dei conti della società, evitando spese pazze. Dovrò investire soldi, si sarebbe lamentato l’ex premier, che avrebbe voluto meno giocatori: avrei voluto una ‘rosa’ più stretta, ma va bene così, ci fermeremo a quella attuale di 28.