Home Nazionale Birra: Wuhrer, la famiglia torna a produrre con il marchio WCesar

Birra: Wuhrer, la famiglia torna a produrre con il marchio WCesar

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Milano, 9 ott. (Adnkronos) – Vuole difendere la storia della sua famiglia e continuare a produrre birra artigianale anche se lo storico marchio è stato venduto ad una multinazionale negli anni ’80. Federico Wührer, discendente della nota famiglia di birrai bresciani, per ricordare suo papà Cesare, scomparso nel 2010, ha ripreso a far fermentare il malto nel suo piccolo laboratorio artigianale di Orzinuovi, in provincia di Brescia. Ha fondato un nuovo marchio ed ha realizzato un’etichetta che fosse in grado di ricordare la sua famiglia, con una ‘w’ e la scritta ‘Cesar’: “la lettura corretta – spiega all’Adnkronos – è ‘viva Cesare’, in onore di mio padre perché questa è un’operazione nostalgica”.
Quando negli anni ’80 la sua famiglia ha venduto il marchio storico ad una multinazionale della birra, Wührer temeva che la secolare storia del birrificio finisse nel nulla. I primi documenti che raccontano del rapporto tra birra e la sua famiglia risalgono al 1540 in Austria. Poi il trasferimento in Italia nel 1829 e l’inizio delle attività a Brescia. Un anno fa Wührer ha ripreso l’attività per coltivare “questa grande tradizione. La mia famiglia – spiega – per 160 ha venduto birra; io non volevo che saltasse una generazione e dopo la morte di mio padre ho continuato con questa iniziativa artigianale”.
Nel laboratorio lavora un mastro birraio esperto che produce tre diverse birre bionde secondo le più ferree regole delle ricette tradizionali.
“Sono birre – aggiunge Wührer – che hanno un diverso grado di fermentazione ed hanno la particolarità che non sono né filtrate né pastorizzate, birre crude”. Che piacciono: “abbiamo lanciato le prime bottiglie a Natale, un bottiglione da un litro e mezzo che ha venduto bene. Anche per questo abbiamo deciso di continuare”. Oggi, a Milano, Wührer presenterà la sua birra alla Cantina di Franco, in via Raffaello Sanzio 16. Il target al quale la ‘W Cesar’ si rivolge, dice, “è quello delle famiglie”. Quasi scontato per chi racconta una storia centenaria che non vuole finire.