Roma, 22 ott. (Adnkronos) – In passato, ha continuato Bindi, “erano diversi i requisiti di accesso al sistema di protezione. Ora bisogna fare in modo che queste persone vengano protette nel posto in cui vivono, perchè solo così, dopo aver rotto quei legami, possono essere utili ad un maggior numero di persone”.
Tra le misure previste nella riforma del sistema di protezione c’è anche l’istituzione di un comitato di assistenza ai testimoni: in questo ambito, ha spiegato in conferenza il deputato M5s Francesco D’Uva, tra i relatori della proposta, ” è molto importante la figura del referente, che affiancherà i testimoni di giustizia per aiutarli nel loro percorso, aiutandoli a capire quali sono le scelte che stanno facendo; è fondamentale che il referente rimanga lo stesso nel tempo”.
“Bisogna poi – ha continuato D’Uva – che gli aiuti economici vengano estesi anche a chi gode di misure speciali e che si fissino dei criteri definitivi per la loro assegnazione e per il reinserimento lavorativo. Altra questione centrale è quella della tutela del patrimonio di queste persone, che spesso vedono le proprie case e aziende messe all’asta: lo Stato deve evitare queste situazioni. Bisogna fare una distinzione tra vari tipi di testimoni e collaboratori, perchè, in certi territori”, i confini tra le due figure si sovrappongono e si confondono impropriamente.