Parigi, 30 set. (AdnKronos) – La ‘telenovela’ dello sciopero dei piloti di Air France che per 14 giorni ha bloccato a terra metà dei voli della compagnia francese non è ancora finita. Ora, secondo quanto rivela la radio ‘Europe1’, i piloti, che hanno annunciato la fine dello sciopero domenica scorsa, chiedono alla compagna di essere pagati per una parte dei loro giorni non lavorati.
Una richiesta che può sembrare paradossale ma che si basa su una ‘logica’. L’esempio citato da ‘Europe1’ per spiegare questa richiesta è quello di un pilota che per cinque giorni doveva effettuare i voli andate e ritorno tra Parigi e Tokio. Il pilota si dichiara in sciopero il primo giorno e il suo volo non decolla. Non essendo partito per la capitale giapponese non può tornare il giorno dopo. Il planning dei voli viene così perturbato fino alla fine della settimana mentre il pilota, ufficialmente, è stato in sciopero solo il primo giorno. Di conseguenza il pilota chiede all’azienda di pagargli i giorni seguenti anche se non ha volato per tutta la settimana. I piloti, comunque, chiedono solo la parte fissa del salario di quei giorni “non lavorati” e non i premi per i voli, cioè tra i 1.500 e i 4.000 euro al mese.
Una richiesta dei piloti, questa, che sarebbe stata incoraggiata dai sindacati Snpl e Alter che hanno proclamato lo sciopero. I vertici della compagnia francese comunque ha rifiutato di accettare queste richieste e ora i sindacati stanno studiando la possibilità di andare davanti ai Tribunali.