Home Nazionale Accordo tra Ecpi e Aquila Capital per investimenti etici

Accordo tra Ecpi e Aquila Capital per investimenti etici

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Roma, 12 mag. (Labitalia) – Una nuova idea di finanza, che punti su progetti con impatti sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale. Sono le idee che hanno chiaramente espresso più volte Papa Francesco e il cardinale Oscar Maradiaga, chiamato dal Papa a coordinare la ‘Commissione degli Otto’ con il compito di per riformare la Chiesa. A queste idee si ispira l’accordo che stanno per siglare Aquila Capital, uno dei maggiori gestori patrimoniali indipendenti in Europa, con sede ad Amburgo, e Ecpi, gruppo italiano leader nei settori della ricerca sulla sostenibilità, rating e indici. La partnership sarà presentata nel corso dell’iniziativa ‘Nuove opportunità negli investimenti reali’ il 15 maggio, a Milano (Centro Congressi Eataly ore 18), e permetterà alle due aziende di unire le competenze e offrire agli investitori una serie di soluzioni di investimento con la garanzia di mettere al centro delle azioni il rispetto dell’uomo e dell’ambiente, senza rinunciare a efficacia ed efficienza.
“Il concetto di fondo -spiega a Labitalia Paolo Tolla, presidente di Ecpi- è che esista anche nel campo finanziario, e non soltanto in quello industriale, una proposta di sviluppo del valore degli investimenti che garantisca la crescita degli investimenti attraverso la loro sostenibilità nel medio-lungo periodo. Pertanto, una finanza sostenibile seleziona gli investimenti nei diversi comparti delle attività produttive attribuendo parametri di rischiosità graduali e differenti, e privilegia proprio la durata degli investimenti nel tempo rispetto a una logica meramente speculativa che non le può appartenere”.
Ecpi, in particolare, si occupa del processo di selezione degli investimenti “realizzato -precisa Tolla- attraverso l’attribuzione di ratings Esg: lo scopo è quello di far sì che, attraverso la valutazione di parametri E (Environmental) S (Social Responsibility) G (Corporate Governance), gli investimenti beneficino da un lato della mitigazione dei rischi e dall’altro del miglioramento delle performances di rendimento”. Insomma, una visione che va ben oltre la mera logica del profitto e che si basa sull’osservazione di indicatori alternativi non finanziari e che premia elementi distintivi nella gestione delle politiche sociali, ambientali e nel funzionamento della struttura di governance societaria. Un’idea di finanza etica in qualche modo simile a quella proposta ultimamente da Papa Francesco e dal Cardinal Maradiaga.
“Il richiamo a comportamenti decisamente più virtuosi così fortemente voluto e ribadito dal Santo Padre -aggiunge Tolla- non può lasciare indifferenti: Egli si rivolge concretamente a ciascuno di noi invitandoci, nello svolgimento della nostra attività imprenditoriale e professionale, all’assunzione di una grande responsabilità attraverso un percorso di revisione del nostro rapporto con i consumi, con la distribuzione della ricchezza, con un richiamo costante all’eticità dei nostri comportamenti sociali”.
“Io credo che l’invito alla ‘conversione’ rivolto dal Santo Padre e dai Cardinali più direttamente vicini alla Sua attività, sia nella realtà non soltanto un monito contro la povertà, quanto piuttosto un’occasione splendida di aggiungere motivazioni decisive a una logica di distribuzione delle ricchezze e degli investimenti che premi i bisogni della maggior parte della popolazione e non si rivolga alle speculazioni di pochi scaltri operatori”, spiega Tolla.
A livello globale, si notano segni di ripresa economica, che per Tolla “sarebbe auspicabile che, seguendo le indicazioni di Sua Santità, potesse distribuirsi in maniera più orizzontale e rendere beneficio a una platea sempre più allargata della popolazione”.
“La domanda che ci stiamo ponendo -aggiunge Tolla- è sulla fine della crisi, sulla tenuta o, dato che siamo in tema, sulla sostenibilità dell’attuale fase di timida ripresa. La crisi che ha caratterizzato gli ultimi anni ha coinciso con l’apparizione, sullo scenario dell’economia globale, dell’enorme novità delle dimensioni e capacità del mercato finanziario globale, oggi stimato dagli studiosi in circa 70 trilioni di dollari. Queste enormi masse finanziarie appaiono pericolosamente distanti dalla dimensione quotidiana della vita di ciascuno di noi, così immediatamente legata alla realtà dell’economia reale.
Per questo, conclude Tolla, “è assolutamente urgente, necessario che i processi di investimento vengano ri-orientati proprio verso l’economia reale: in questa direzione anche noi ci siamo attrezzati per tempo, promuovendo un accordo strategico e di lunga durata con il Gruppo tedesco Aquila di Amburgo per favorire gli investimenti nella real economy”.