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Uni: norme italiane per chinesiologi, osteopati e naturopati

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Roma, 20 nov. (Labitalia) – Per chinesiologi, osteopati e naturopati attivi in Italia inizia l'era Uni: l'ente nazionale d'ora in poi doterà queste categorie di una norma tecnica che le qualificherà, permettendo loro di accedere alla certificazione di conformità alle norme tecniche. La novità per le tre professioni della salute, sino ad oggi non regolamentate, arriva grazie all'Ente nazionale italiano di unificazione (Uni), che svolge attività normativa in tutti i settori definendo chi sono e cosa fanno i professionisti e assicurando così uno standard di qualità permanente, che può anche portare alla certificazione del professionista su base volontaria. Quelle citate sono state le prime tre professioni senza albo dell'area salute a essere coinvolte dal processo avviato con la legge sulle professioni non organizzate (legge 4/2013) in vigore da febbraio, una legge attesa da diversi professionisti che operano sul mercato in un regime di piena concorrenza, senza disciplina e standard di qualità."La legge ha rappresentato la risposta italiana all'appello contenuto nella direttiva Ue sui servizi, che esortava in particolare gli stati membri ad adottare misure che facilitassero il riconoscimento della qualità dei prestatori. Noi chinesiologi siamo stati i primi ad aprire la finestra sul mondo della salute grazie alla la norma Uni 11475, ratificata ed entrata a far parte del corpo normativo italiano il 14 febbraio", spiega Giorgio Berloffa, presidente dell'Unione nazionale chinesiologi. "Per noi non esiste la caviglia, il ginocchio, il muscolo, come per il fisioterapista, professionista sanitario in senso stretto: non ci occupiamo di patologie. A noi si rivolge chi desidera fare del movimento guidato correttamente: siamo dei veri e propri consulenti motori", dice. Li hanno seguiti a ruota naturopati e osteopati, con le norme Uni 11491 e 11492, ratificate entrambi il 6 giugno. "A contattarci sono spesso utenti che hanno paura dei farmaci e vorrebbero risolvere i loro problemi in modo naturale. La naturopatia non si sostituisce né si sovrappone alla medicina. La nostra è una professione umanistica, che si prende cura della persona e non della malattia. Lavoriamo partendo dal concetto che l'organismo umano dispone di meccanismi naturali di autoguarigione. Il compito del naturopata è quello di contribuire al miglioramento della qualità della vita della persona, considerandola come unità indivisibile sul piano fisico, energetico, psicoemotivo e spirituale. Solo che avevamo bisogno di una disciplina del settore, cosa che oggi finalmente otteniamo", spiega Tonella Doro, presidente di Naturaliter, associazione di categoria dei naturopati che spiega le ragioni di questo percorso di normazione tecnica.Insomma, grazie al testo di autoregolamentazione Uni, non obbligatorio ma ufficialmente riconosciuto, "tutti i professionisti di queste aree potranno finalmente dare contenuti di certezza e qualità professionale per differenziare il proprio posizionamento competitivo sul mercato e sulla base della quale fornire garanzia e rispetto di standard di qualità e sicurezza", sottolinea Paola Sciomachen, vicepresidente del Roi (Registro osteopati d'Italia), l'associazione principale del settore. "Abbiamo fortemente voluto la norma Uni, per garantire prima di tutto i professionisti, ma anche e soprattutto gli utenti, che finalmente possono conoscere nero su bianco competenze, conoscenze e abilità dell'osteopata, un professionista che deve esser in grado di intervenire con trattamenti manuali indirizzati a ripristinare le funzioni fisiologiche nei vari sistemi dell'organismo", conclude.