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Un Anno di Giardino delle IDEE

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Un Anno di Giardino delle IDEE

Si conclude un Duemilatredici molto intenso per il Giardino delle IDEE.
18 scrittori in 12 mesi con oltre 7.200 spettatori e circa 1.350 libri acquistati.
Ricordiamo gli ospiti in ordine cronologico.
Fulvio Ervas, Paolo Belli, Carlo Cracco, Mario Tozzi, Marco Malvaldi, Pupi Avati, Antonio Caprarica, Antonella Boralevi, Marco Presta, Luca Bianchini, Lina Sotis, Marco Romano, Jeffery Deaver, Serena Dandini, Mario Giordano, Catena Fiorello, Sahar Delijani, Silvia Avallone oltre all’evento conclusivo assieme al Sindaco Giuseppe Fanfani.
Dal 18 giugno 2006 ad oggi Il Giardino delle IDEE ha ospitato 142 autori ovvero – con abile calcolo matematico – uno scrittore e mezzo al mese.
Prendendo a prestito le parole del bravo e simpatico Fabio Genovesi durante l’anno abbiamo provato, grazie alle buone parole dei nostri ospiti, a raccontare le strade e il cuore della provincia italiana.
Quelle strade dove “si rischia di perdersi a ogni bivio mentre si incontrano ancora oggi personaggi straordinari, paesini pazzeschi come la gente che li abita”.
Abbiamo raccontate le eccellenze, gli straordinari talenti delle genti italiane ma anche, come ricorda ancora Genovesi, “gli assessori dediti alla promozione delle figlie cantanti, i pompieri ballerini di break dance, i maturi musicisti da pianobar che cercano di infilarsi in casting riservati ad adolescenti e gli oscuri poeti a caccia di editori”.
Le mille impossibili follie insomma che solo la vita vera ci può regalare.
Abbiamo raccontato di un paese più immerso nelle proprie paure che sospinto da grandi sogni.
E soprattutto riaffermato che leggere libri è bello non perché necessariamente debbano servire a qualcosa ma per la gioia di leggerli, per il piacere di viaggiare con loro, animati soltanto dal desiderio di conoscere e conoscersi.
I libri infatti non servono per sapere ma per pensare.
“E pensare significa aprirsi alle domande, interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell'abitudine”.
“Non è vero – neppure in tempo di crisi – che utile è soltanto ciò che produce profitto” scrive il prof. Duccio Ordine.
Il Giardino delle IDEE non produce profitto.
Crediamo però che esistano saperi, e attività, ritenute inutili che si rivelino di straordinaria utilità.
E non è vero neppure che in tempo di crisi tutto è permesso.
La cultura come l’amore infatti non ha il potere di costringere e non offre garanzie.
Ciò nonostante l’unica possibilità di conquistare e difendere la nostra dignità ce la offrono proprio la cultura e l’amore.
Grazie davvero di cuore a tutti gli ospiti e al pubblico meraviglioso.
Tanto, tantissimo, oltre ogni previsione.
Concludiamo il nostro saluto e ringraziamento raccontando una breve storia.
Ci sono due giovani pesci che nuotano.
A un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta.
Fa un cenno di saluto e dice: salve ragazzi, com’è l’acqua oggi?
I due pesci giovani nuotano un altro po’, poi si guardano e uno dice all’altro: che cavolo è l’acqua?
“E’ proprio vero che le realtà più ovvie, onnipresenti e importanti sono spesso le più difficili da capire e da discutere”.
Come i due pesci giovani non ci rendiamo conto cosa sia veramente l’acqua nella quale viviamo ogni minuto della nostra esistenza.
Non abbiamo spesso coscienza che la letteratura, ad esempio, costituisce il liquido amniotico ideale in cui le idee di libertà, di giustizia, di diritto alla critica, di tolleranza, di solidarietà, di bene comune possono trovare un vigoroso sviluppo.