Home Nazionale Tra propoli e arnie si fa largo l’apicoltore doc

Tra propoli e arnie si fa largo l’apicoltore doc

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Roma, 13 mag. (Labitalia) – Miele, polline, cera d'api, propoli. Sono solo alcune delle cose che bisogna sapere per diventare un apicoltore doc. Perché un allevamento di api funzioni e la produzione di miele (e non solo) sia abbondante e di qualità, è molto importante la scelta del posto dove collocare le arnie. Sono considerati parametri fondamentali la presenza entro 3 Km di piante con una fioritura caratterizzata da un'abbondante produzione di polline e nettare, la vicinanza a un corso d'acqua, ventilazione e umidità non eccessive e un'esposizione che in inverno garantisca sempre alcune ore di sole e in estate un'adeguata ombreggiatura. Secondo quanto stabilito dalle normative regionali, gli apiari devono distare almeno 15-20 metri da strade e ferrovie e se ospitano più di 50 famiglie devono essere collocati ad almeno 3 Km da eventuali altri apiari. In tal caso, godono di diritto di prelazione il primo apiario installato e il proprietario del terreno dove è collocato. Per iniziare l'attività, è necessario procurarsi arnie, prendisciami nel caso in cui si decidesse di partire con colonie catturate in natura oppure sciami artificiali acquistando 5 o 6 telai con favo, covata, api e regina da un apicoltore professionista. Quindi, bisogna provvedere all'abbigliamento dell'apicoltore, dal cappello alla maschera, agli attrezzi e ai prodotti per gestire le api e l'alveare, e al materiale per il laboratorio di smielatura e confezionamento. Conti alla mano, i costi vivi di avviamento si aggirano su 1.500-2.000 euro, uno sciame e una cassetta completa costano da 50 a 100 euro. Come per tutti i lavori della campagna, anche l'apicoltura è soggetta a stagionalità. L'attività inizia in primavera e l'apice si raggiunge a estate inoltrata. I prodotti dell'apicoltura sono ovviamente il miele, ma anche il polline, la cera d'api, la pappa reale, propoli e veleno, che sono utilizzati tanto nella medicina omeopatica che in quella tradizionale. La produzione di miele può variare da 25-30 Kg per alveare fino a 90, mentre il suo valore di mercato parte da un prezzo minimo di 5 euro.

Articlolo scritto da: Adnkronos