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Tiraboschi, con Ichino per costruire tutele sul mercato del lavoro

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Roma, 28 nov. (Labitalia) – Insieme al lavoro per semplificare le norme sul lavoro, anche se in passato sono stati promotori di proposte, anche radicalmente contrapposte di semplificazione delle regole sul lavoro. Sono Michele Tiraboschi e Pietro Ichino, che hanno unito le forze per arrivare a una proposta bipartisan. "I testi su cui abbiamo lavorato io e Ichino in questi ultimi dieci anni -spiega a Labitalia Michele Tiraboschi- hanno molte differenze tecniche e tuttavia si basano sullo stesso spirito di modernizzazione del quadro legale. E' davvero paradossale che le leggi del lavoro non piacciano più tanto alle imprese quanto ai lavoratori, sintomo di una stagione superata e di un radicale mutamento dei modi di lavorare e produrre che deve trovare ora una nuova disciplina legale. Su questi siamo entrambi impegnati da anni con una progettualità che si è consolidata e che poco alla volta sta aggregando consenso e interesse".Un fenomeno interessante, soprattutto se si considera, osserva il giuslavorista che insegna all'Università di Modena e Reggio Emilia, il "contesto culturale di conservazione del nostro sistema di relazioni industriali".C'è anche un altro aspetto che accomuna il lavoro di ricerca dei due studiosi: "Sia io che Ichino -aggiunge Tiraboschi- crediamo che le tutele vadano costruite sul mercato del lavoro e non nel solo contratto, dando luogo a efficienti servizi al lavoro, a una formazione di qualità pensata in termini di esiti dei percorsi e non di formalismi, ad ammortizzatori sociali generosi ma legati a severe regole di erogazione tra cui l'impegno del percettore a percorsi formativi e alla accettazione di offerte di lavoro congrue. In terzo luogo -spiega- ci accomuna una cultura riformista che vede nella autonomia privata del lavoratore moderno un valore e non disvalore".Dall'appello lanciato dai due giuslavoristi a collaborare alla stesura della semplificazioni, sta già emergendo "un risultato per certi versi inaspettato, non solo in termini di largo consenso circa il progetto ma anche di disponibilità a contribuire al lavoro, questo da parte non solo di colleghi, esperti e cultori della materia, ma anche e soprattutto di operatori, consulenti, uomini e donne di imprese a cui si uniscono i soci di Adapt che rappresentano le parti sociali e imprese qualificate e rappresentative dei diversi settori e del tessuto produttivo italiano. In meno di una settimana siamo a oltre 200 adesioni qualificate a livello individuale a cui si uniscono i dottorandi della Scuola di Adapt". A dividere, anche con una certa vis polemica, Tiraboschi e Ichino, è stata molto la proposta avanzata da Matteo Renzi di ridurre a soli 60-70 gli articoli del codice del lavoro. "Questo è un punto che ci ha visto divisi -sostiene Tiraboschi- e su cui dovremo lavorare molto nei prossimi cento giorni. Semplificazione non significa banalizzazione e non significa neppure negazione della complessità e dei corpi intermedi quanto maggiore libertà di azione per lavoratori e imprese nell'ambito di un nucleo di diritto fondamentali e indisponibili di derivazione costituzionale ed europea. Oltre alla legge serve una nuova cultura del lavoro in chiave cooperativa e partecipativa con robusti sistemi bilaterale di confronto tra le parti sociali", conclude.