Roma, 16 ott. (Labitalia) – Raddoppiano rispetto al 2007 nell'aerea Ocse i disoccupati di lunga durata, persone cioè che rimangono senza lavoro per più di 12 mesi. Gli ultimi dati Ocse sulla disoccupazione rivelano infatti che uno su tre dei disoccupati nei paesi dell'Ocse è stato senza lavoro oltre 12 mesi, a partire dal 2° trimestre 2013. Arrivati al 35,3% del totale dei disoccupati, questo, rileva l'Ocse, è il massimo livello dall'inizio della crisi (Q4 2007), quando la disoccupazione di lunga durata si è attestata al 27,0%. Il fenomeno tocca quasi 17 milioni di persone, quasi il doppio del numero di disoccupati di lunga durata nel 4° trimestre del 2007 quando coinvolgeva circa 8,6 milioni di persone.Solo pochi sono i paesi senza disoccupazione di lungo periodo dall'inizio della crisi. Belgio, Paesi Bassi, Polonia e Turchia hanno visto scendere il fenomeno sotto il 10%, mentre la Repubblica Ceca e la Germania hanno registrato cali oltre il 10%. I disoccupati di lungadurata ancora costituiscono quasi la metà di tutti i disoccupati nei paesi Ocse e sono pari al 44,4% e 45%. Altri paesi con alti livelli di disoccupazione di lunga durata includono Belgio (46,3% ), Estonia (48,5% ), Grecia (65,5%), Ungheria (47,1%), Irlanda (59,0 %), Italia (56,4 %), Polonia (42,1 %), Portogallo (56,1 %), Slovacchia (70,7 %), Slovenia (49,6 %) e Spagna (49,3 %). L'Islanda, rileva ancora l'Ocse, ha visto il più grande aumento della disoccupazione di lunga durata, in crescita del 238%, unfenomeno che colpisce circa uno su cinque dei disoccupati (18,2 %) irlandesi, mentre gli Stati Uniti si attestano in crescita del 167 % auno su quattro (26,5%).