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Made in Italy: marchi in fuga? La Liuc forma manager per 2.0

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Castellanza, 26 lug. (Labitalia) – In tempi di marchi italiani in fuga dal nostro paese, c'è chi punta sulla formazione ad hoc per neolaureati, specifica nella gestione del Made in Italy, in versione 2.0. Una formazione multisettoriale che fornisca gli strumenti necessari per supportare i futuri manager nel difficile compito di confrontarsi con nuove sfide e nuovi mercati. Così, la Liuc-Università Cattaneo di Castellanza (Varese) ha deciso, come primo ateneo in Italia, di istituire un nuovo corso di laurea magistrale in Economia aziendale e Management, tenuto in lingua inglese, con un percorso specifico in 'Made in Italy: Entrepreneurship and Management'. Il corso prevede un programma didattico specifico sulla gestione di un comparto particolare come il Made in Italy, composto da settori diversi tra loro, ma comunque accomunati dalla passione per la qualità, la valorizzazione del dettaglio, l'attenzione al territorio e alla filiera locale e, per la maggior parte, da strutture a conduzione familiare o imprenditoriale.Catturate dall'esclusività del progetto, importanti aziende, fondazioni e associazioni del panorama produttivo italiano hanno deciso di aderirvi, entrando a far parte del comitato d'orientamento del corso per offrire agli studenti il contributo della loro esperienzia. Fanno parte del comitato Aida Partners Ogilvy Pr, Anci, Anima, Caffarel Spa, Centromarca, Ermeneia Studi & Strategie di Sistema, Federchimica, Federmanagement, Fondazione Edison, Fondazione Gianfranco Ferrè e Smi – Sistema Moda Italia. Questo corso incarna la doppia anima della Liuc, un'università votata alla formazione internazionale degli studenti tramite insegnamenti in inglese e possibilità di svolgere periodi di studio all'estero e a uno stretto rapporto con le aziende, che, a partire dalla pianificazione dei corsi strutturata sulle loro necessità, fino a inserimenti strategici, garantisca ai propri studenti un ingresso privilegiato nel mondo del lavoro. "Il Made in Italy fa grande l'Italia tutti i giorni – afferma Rodolfo Helg, direttore della Scuola di Economia e Management – ma cosa fa l'Italia per il Made in Italy? Noi abbiamo fatto quanto in nostro potere per supportare un comparto che ha bisogno di tutto l'aiuto possibile: ci siamo confrontati con le imprese, chiedendo loro di che tipo di risorse avevano bisogno, quali fossero le competenze irrinunciabili in questo momento e insieme a loro abbiamo stilato il programma di questo corso"."L'obiettivo è semplice: formare i manager che traghetteranno nel mondo le imprese italiane, rinnovate nelle strategie e nell'approccio al lavoro e alle relazioni. Insomma, come dei partner aziendali, vogliamo fornire alle imprese italiane le risorse per ridipingere un Made in Italy 2.0", conclude.