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La giunta dell’Unione si esprime sulla Tares

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La Giunta dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino ha rivolto ai parlamentari aretini d’intesa con Ato Rifiuti Toscana Sud una nota in cui si sottolinea che il grado di incertezza relativamente all’applicazione della TARES impedisce di fatto ai Consigli Comunali di procedere all’approvazione dei bilanci di previsione 2013. Infatti ritengono che la TARES, così legiferata, oltre a non risolvere i problemi finanziari dei Comuni, strangolati dal patto di stabilità interna, devasterà l’economia delle nostre famiglie e darà il colpo di grazia alle attività produttive riducendo i Comuni ad esattori delle tasse, ruolo questo di competenza dello Stato centrale. Pertanto i Sindaci si riservano di valutare, unitamente ai propri Consigli Comunali, iniziative di protesta anche clamorose ivi compresa la non applicazione della TARES così come definita e sollecitano Anci, Uncem e le Autonomie Locali a coinvolgere tutti i Comuni d’Italia invitandoli a non applicare la TARES così come legiferata e richiedere l’attivazione di un tavolo con il Governo al fine di cancellare dal Decreto “salva Italia” la TARES e di nominare in maniera chiara e semplice il servizio relativo ai rifiuti solidi urbani.

Che cos’è la Tares?

Con il decreto Salva Italia viene introdotta la TARES o Tassa sui rifiuti e sui Servizi o meglio conosciuta come una nuova Tarsu. La nuova tassa sui rifiuti e sui servizi viene introdotta per accorpare in un’unica tassa le diverse fasi della gestione dei rifiuti indirizzata a tutti i destinatari ed utenti potenzialmente in grado di produrre rifiuti. La Tares interessa chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre rifiuti, ma peserà in modo particolare sulle famiglie numerose e sulle imprese. Il pagamento delle quattro rate annuali, che doveva iniziare a gennaio 2013, slitta, secondo un emendamento alle legge di stabilità, ai mesi di Luglio e Ottobre. La Tares rispetterà due nuovi parametri che ne aggraveranno il peso sulle tasche dei contribuenti. In primis la Tares dovrà coprire il 100% del costo del servizio sostenuto dai comuni, che oggi si ferma in media al 79% con picchi massimi che toccano il 91%. A questo si aggiunge il fatto che la Tares dovrà finanziare anche i “servizi indivisibili” forniti dall’ente locale come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, le aree verdi. Le risorse necessarie per coprire tali spese verranno dall’aumento di 30-40 centesimi al metro quadro. In sostanza, il corrispettivo per i servizi indivisibili porterà un incremento stimato di circa il 14% per una famiglia di tre componenti, ma in caso d’adozione dell’aliquota massima può arrivare anche al 19%.