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Fondazione studi consulenti, circolare su invio telematico certificati

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Roma, 18 lug. (Labitalia) – Novità e dubbi interpretativi sulla semplificazione e riduzione di oneri amministrativi per imprese e cittadini, contenuti nel nuovo 'decreto del fare', sono chiariti dalla Fondazione studi consulenti del lavoro nella circolare numero 8. "Il decreto – si legge – prevede l'invio telematico all'Inps della certificazione di maternità e la futura abrogazione dell'obbligo di denuncia degli infortuni sul lavoro all'autorità di pubblica sicurezza". "Il certificato medico di gravidanza – chiarisce – sul quale è indicata la data presunta del parto deve essere inviato all'Inps esclusivamente per via telematica direttamente dal medico del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato. Alla medesima modalità è soggetta la trasmissione all'Inps del certificato di parto o del certificato di interruzione di gravidanza da parte della competente struttura sanitaria pubblica o privata convenzionata con il Servizio sanitario nazionale"."Sarà quindi – continua la Fondazione studi – l'Istituto assicuratore, una volta ricevute, a mettere a disposizione del datore di lavoro le certificazioni telematiche tramite invio alla casella di posta elettronica da egli indicata o mediante accesso diretto al sistema Inps autorizzato con l'attribuzione di apposite credenziali". La circolare interviene anche in materia di infortuni. "Una volta entrate in vigore le modifiche dettate dal 'decreto fare' – si legge – le autorità di pubblica sicurezza, le aziende sanitarie locali, le autorità portuali e consolari, le direzioni territoriali del lavoro e i corrispondenti uffici della Regione Siciliana e delle Province autonome di Trento e di Bolzano competenti per territorio, saranno tenute ad acquisire telematicamente i dati relativi alle denunce di infortuni sul lavoro mortali e di quelli con prognosi superiore a trenta giorni direttamente dall'Inail, mediante accesso telematico al Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro"."Nel più breve tempo possibile – continua la circolare – in ogni caso entro quattro giorni dall'acquisizione, mediante accesso alla banca dati Inail, dei dati relativi alle denunce di infortuni, la Direzione territoriale del lavoro sarà tenuta ad aprire un'inchiesta". "Tuttavia – sottolinea la Fondazione studi dei consulenti – dalla disposizione emerge che l'inchiesta non può essere aperta d'ufficio ma unicamente su sollecitazione del lavoratore infortunato, di un suo superstite o dell'Inail".