Roma, 22 lug. (Labitalia) – Tra abusivismo, crisi e leggi regionali diverse, in Italia, il settore turismo non riesce a tirare un sospiro di sollievo, anzi rischia di registrare anche per il 2013 dei dati negativi. E' quanto emerge dal quadro tracciato da Fortunato Giovannoni, presidente Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo), in un'intervista a Labitalia. "Il settore turismo – fa notare – segue l'andamento economico, oltre che dell'Italia, europeo e mondiale. Infatti, non c'è stata quella ripresa che tutti noi auspicavamo nel 2013, rispetto a un 2012 che era stato abbastanza negativo. Anzi, c'è stata forse una diminuzione ancora più grande di quella del 2012. Ci auguriamo, pertanto, che il 2014 sia migliore e che il ministro Bray accolga le nostre richieste per dare fiducia al turismo e a tutti gli operatori che ci sono". "Nel corso dell'assemblea Fiavet – ricorda – abbiamo dichiarato lo stato di agitazione della categoria perchè siamo veramente in grosse difficoltà e perchè ci sono state una serie di leggi che ostacolano il buon andamento del settore".In particolare, il presidente Giovannoni si riferisce "alle leggi regionali, che hanno accentuato la crisi e che hanno creato difficoltà nella programmazione". "La tassa di soggiorno ad esempio – avverte – c'è chi l'ha applicata in un modo, chi in un altro. Così come gli ingressi nelle città con i pullman: c'è chi paga 150 euro a mezzo, chi 200, chi addirittura 300. Questa incertezza si riflette sulla programmazione dei flussi turistici, con ricadute negative sui clienti e le agenzie di viaggi, penalizzando così l'intero comparto". "Quello che serve – auspica il presidente della Fiavet – è un intervento di fondo per cercare di unificare al massimo quelle che sono le disposizioni regionali che regolano il turismo. Abbiamo delle regioni che, invece di agevolare il flusso turistico rendendolo più tranquillo, con 'leggi e leggine' lo complicano, creando veramente delle grosse difficoltà". "In questa situazione – rimarca Giovannoni – noi chiediamo il rispetto delle regole che già ci sono, per mettere in campo la lotta all'abusivismo. Quando un settore va in difficoltà, infatti, viene fuori il mercato nero e si opera contro la legge. Chiediamo dunque dei controlli, ma non sulle agenzie di viaggio che sono in regola, hanno la licenza e che hanno il personale caricato normalmente. I controlli vanno fatti su tutta una serie di flussi che sfuggono ai controlli, in particolare il turismo in montagna o al mare che sono fuori dal flusso gestito dalle agenzie di viaggio"."I controlli – avverte – non possiamo farli noi. Dai nostri studi e dalle nostre ricerche risulta che l'abusivismo nel turismo sta arrivando a cifre esagerate che, in alcune zone, ha superato anche il 30%. Ciò vuol dire difficoltà e caos nella gestione dei flussi e sommerso che non viene assoggettato alla fiscalità; ovvero a quello che di regola noi e tutte le agenzie di viaggio sopportano e pagano".