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Conferenza di Alarico Barbagli

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Nuovo appuntamento martedì 22 ottobre del ciclo di conferenze “Aretini alla sbarra, delitti, processi e sentenze”, organizzato dalla Società storica aretina, in collaborazione con il Comune di Arezzo, e dedicato questa volta alle epoche medioevale e moderna. Alarico Barbagli parlerà della detenzione dal 1360 al 1369 nel carcere fiorentino delle Stinche di Marco Tarlati, figlio del più noto Pier Saccone e capo in quel momento della casa dei Pietramala. L’incontro, come di consueto, è in programma alle ore 17,30, all’auditorium Aldo Ducci di via Cesalpino.
Lo studio delle fonti, edite e inedite, permette a Barbagli di ricostruire i punti salienti di una vicenda alla quale presero parte istituzioni e personalità di primaria importanza, in un ambito che travalica i confini della storia strettamente locale e regionale e si inserisce nei complessi rapporti di forza e nelle tessiture diplomatiche che caratterizzavano il palcoscenico politico europeo. I fatti che nel periodo considerato ebbero come protagonista Marco Tarlati si inscrivono inoltre, con forza esemplare, nel lungo processo storico che, inesorabilmente, vide le grandi casate signorili toscane soccombere di fronte all’intraprendenza militare dei comuni e della società mercantile urbana.
Laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Siena, avvocato, Alarico Barbagli ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Istituzioni e Archivi” nell’ateneo senese, presso la cui facoltà di Giurisprudenza continua a svolgere attività di studio e di ricerca. Le pubblicazioni di Barbagli hanno per argomento lo studio della normativa statutaria comunale e le corporazioni dei giuristi e dei notai tardomedievali. In particolare, è autore di due libri sul notariato ad Arezzo e sul notariato in Toscana fra medioevo ed età moderna, pubblicati entrambi dall’editore Giuffré di Milano. Con il primo Barbagli è risultato uno dei vincitori dell’ultima edizione del Premio Marcantoni.
Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze della Società storica aretina si propone non soltanto di mettere in luce le significative differenze esistenti fra la giustizia contemporanea e quella dei secoli pre-illuministici, ma anche di portare l’attenzione su processi e situazioni penalmente rilevanti che hanno segnato la storia aretina ed appassionato l’opinione pubblica, anche lontano dalle mura della nostra città.
La conferenza successiva è in programma il 5 novembre, quando il curatore del ciclo parlerà della prima cospirazione ordita nel 1390 in Arezzo contro la dominazione fiorentina da Giovanni di messer Egidio da Celaia, che sarà scoperto, processato e condannato all’esilio. Come di consueto, gli incontri sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.